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Cronaca

Sequestrano ragazza di 21 anni su un furgone per portarla in Bulgaria dopo averla indotta a prostituirsi, due arrestati

A finire in manette sono stati due uomini di nazionalità bulgara di 43 e 35 anni che avevano caricato con forza su un furgone la giovane connazionale

Due uomini di nazionalità bulgara, di 43 e 35 anni, sono stati tratti in arresto dalla polizia di Stato lunedì 21 giugno con l'accusa di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione.
Entrambi sono accusati di aver caricato con la forza sul loro furgone una loro giovane connazionale di anni 21, indotta alla prostituzione sulle strade di Pescara e costretta, dietro minaccia, a seguirli in un lungo viaggio con destinazione Bulgaria. 

L'allarme è scattato nel pomeriggio di domenica quando un’altra ragazza bulgara ha segnalato al 113 che una sua amica era stata vittima di sequestro.

Raggiunta dal personale della squadra volante e accompagnata negli uffici della Questura, la donna ha riferito di aver ricevuto un messaggio dalla sua amica, la quale, spaventata, le chiedeva aiuto in quanto, mentre si trovava nei pressi della Riserva Dannunziana dove era solita prostituirsi, era stata sequestrata da due uomini e caricata con la forza su un furgone, descritto genericamente come di colore nero e con targa bulgara. Per questa ragione ha avvisato il 113 e, alla presenza dei poliziotti, è riuscita tramite applicazione sul telefono a scambiare alcuni messaggi con l’amica che, di nascosto, le ha inviato anche qualche foto nel tentativo di far capire dove si trovasse.

In base alle indicazioni via via fornite all’amica, equipaggi della squadra mobile, delle volanti e della polizia stradale hanno provato, anche lungo l’autostrada A14 (dove le foto parevano esser state scattate), a rintracciare il furgone con targa straniera, che, sebbene sembrasse in un primo momento uscito al casello di Vasto Nord, non è stato individuato. Dato che la vittima del sequestro ha riferito all’amica che l’intenzione degli uomini che l’avevano presa era quella di raggiungere la Bulgaria, venivano allertati i centri operativi autostradali e gli uffici di frontiera interessati dal possibile transito, nonché le squadre mobili di Trieste e Gorizia.

Nel frattempo gli agenti della squadra mobile pescarese, attraverso la visione delle registrazioni di un impianto di videosorveglianza, ha individuato targa e modello del furgone, i cui dati sono stati diramati ai fini del rintraccio. Di quanto accaduto è stata informata immediatamente la Procura della Repubblica di Pescara che, nella persona del sostituto procuratore Fabiana Rapino, ha assunto da subito la direzione delle indagini,  disponendo con procedura d’urgenza l’intercettazione dell’utenza telefonica della vittima. La localizzazione del dispositivo ha permesso di tracciarne la direzione, comunicata costantemente alla polizia stradale e alle squadre mobili e agli uffici della polizia di frontiera di Gorizia e Trieste. Grazie a siffatto raccordo operativo, il furgone è stato fermato da equipaggi della questura e della polizia di frontiera di Gorizia, poco prima delle 2 del mattino, al casello autostradale di Villesse. A bordo, la 21enne e i suoi due sequestratori.

La ragazza è stata accompagnata negli uffici della squadra mobile di Gorizia che, con l’ausilio di un interprete, ne ha raccolto le dichiarazioni. Ai poliziotti ha raccontato di essere stata portata a Pescara, una decina di giorni prima, dagli stessi due connazionali e con lo stesso furgone. Nel capoluogo abruzzese era stata costretta a prostituirsi e a consegnare tutti i soldi così guadagnati ai due uomini, che ne controllavano ogni spostamento. Aveva così deciso di sottrarsi ai suoi aguzzini, manifestando l’intenzione di rientrare, da sola, in Bulgaria. Evidentemente il desiderio della ragazza di “uscire dal giro” mal si conciliava con i piani che su di lei avevano fatto i suoi protettori che, per ragioni ora al vaglio degli investigatori, decidevano di sequestrarla e portarla in Bulgaria verso un destino dai contorni incerti.

Alla luce delle dichiarazioni così rese, che hanno confermato, integrandoli, i fatti denunciati in precedenza, la squadra mobile di Gorizia ha tratto in arresto i due bulgari (uno dei quali trovato in possesso di circa duemila euro in contanti, che non si esclude possano derivare proprio dallo sfruttamento della 21enne) stante la flagranza dei reati di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione.

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