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Cronaca

Un resort in Sardegna, auto di lusso e immobili tra i beni sequestrati per 10 milioni a un imprenditore

Il maxi sequestro è stato eseguito su proposta della Procura di Pescara dopo 2 anni di indagini condotte dal Gico (gruppo di investigazione sulla criminalità organizzata) della guardia di finanza

Maxi sequestro di beni mobili, immobili partecipazioni societari e complessi aziendali per un valore superiore ai 10 milioni di euro ai danni di un imprenditore abruzzese.
A eseguirlo il Gico della guardia di finanza di Perugia su proposta della Procura della Repubblica di Pescara.

Nel dettaglio, i militari del Gico (gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzart) del nucleo di polizia economico – finanziaria della guardia di finanza di Perugia hanno dato esecuzione a un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del tribunale dell’Aquila, su proposta dei magistrati della Procura di Pescara, con il quale sono stati sottoposti a sequestro beni mobili, immobili, partecipazioni societarie e complessi aziendali, riconducibili a un imprenditore abruzzese.

L'indagine, durata 2 anni, si è rivelata complessa e articolata. Tutto ha inizio da accertamenti di natura patrimoniale eseguiti d’iniziativa dalla guardia di finanza nei confronti di un imprenditore e i sui familiari caratterizzati da pericolosità sociale in quanto gravati da numerosi precedenti penali e carichi pendenti per reati di natura economico-finanziaria. Dall'analisi della posizione dell’imprenditore è stata ricostruita in dettaglio la totalità degli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità, diretta e indiretta, quindi anche per interposta persona ovvero tramite familiari. Sono stati individuati beni immobili, mobili e disponibilità finanziarie di valore assai sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Tali beni, secondo la ricostruzione eseguita, sono da ricondursi ad acquisti effettuati con i proventi delle attività illecite commesse nel tempo (plurime bancarotte fraudolente e reati tributari).

Il destinatario del provvedimento è stato ritenuto, ai sensi della normativa antimafia, connotato da pericolosità sociale fin dagli anni ‘80, infatti, oltre a essere stato già condannato per bancarotta fraudolenta, risulta anche oggetto di recenti indagini e provvedimenti cautelari reali per reati tributari nonché per riciclaggio ed auto-riciclaggio, come si legge in una nota firmata dalla pm Annarita Mantini.

L’intensa attività di indagine, durata più di 2 anni, ha disvelato l’origine del rilevante patrimonio del soggetto e dei suoi stretti familiari; è stata acquisita ed esaminata, con riferimento all’ultimo ventennio, documentazione bancaria e amministrativa, contratti di compravendita dei beni e delle quote societarie, atti pubblici che hanno interessato, nel tempo, l’intero nucleo familiare investigato, verificando poi, per ogni transazione, le connesse movimentazioni sottostanti alla creazione della necessaria provvista finanziaria. Gli approfondimenti hanno consentito di collegare a livello temporale i fatti delittuosi rispetto alle acquisizioni dei beni non giustificati da altra fonte reddituale. Tra i beni oggetto di sequestro, il cui valore stimato è pari ad oltre 10 milioni di euro vi sono un resort in Sardegna, auto di lusso ed immobili ad uso abitativo ubicati in Abruzzo.

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