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Cronaca

In città spuntano scritte a favore dell'anarchico pescarese Cospito: "Fuori Alfredo dal 41 bis"

Sono apparse in via Silvio Pellico (nel tratto finale che costeggia la strada parco), sul ponte Risorgimento e in viale Gabriele D'Annunzio. Intanto sul caso interviene Acerbo (Prc): "Accanimento degno del regime di Erdogan"

Scritte a favore del 55enne Alfredo Cospito sono apparse in queste ultime ore, nella nostra città, per contestare la misura del 41bis cui l'anarchico pescarese è stato sottoposto nel carcere di Bancali, a Sassari, e per la quale lo stesso Cospito è in sciopero della fame da 102 giorni.
Tutte le scritte recano come firma la "A" tipica del movimento anarchico. Lungo via Silvio Pellico, nell'ultimo tratto che costeggia la strada parco, si legge: "Fuori Alfredo dal 41 bis", mentre in viale Gabriele D'Annunzio campeggia la frase: "No 41 bis. Cospito libero". Infine c'è il ponte Risorgimento con l'appello "Cospito libero".

Intanto la premier Giorgia Meloni ha ribadito che "lo Stato non deve farsi intimidire da chi pensa di minacciare i suoi funzionari". Mentre il ministro dell'interno Matteo Piantedosi, intervistato dal Tg4, ha precisato che Alfredo Cospito è "stato condannato, anche in via definitiva, per alcuni gravissimi reati che sono stati commessi e rispetto ai quali gli organi giudiziari competenti hanno proposto la sottoposizione a un regime carcerario".

Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione comunista, ha così commentato le dichiarazioni del governo: "Su Cospito c'è un accanimento degno del regime di Erdogan. In questo Paese non si mettono le manette a un serial killer stragista mafioso come Messina Denaro, si pagano i vitalizi ai condannati per mafia e corruzione, ma si infligge il 41 bis a uno che non ha mai ucciso nessuno. Nei confronti di Cospito si sta applicando un reato residuo del codice fascista, quello di strage politica allo scopo di attentare alla sicurezza dello Stato, che non è stato invocato neanche per piazza Fontana o la stazione di Bologna. Non a caso la Corte d'appello ha sollevato la questione di costituzionalità".

Scritte per Alfredo Cospito a Pescara: "No al 41 bis"

Per Acerbo "la decisione della Cassazione e un provvedimento della ministra Cartabia (che passava pure per garantista) hanno aggravato la condizione carceraria di Cospito in maniera sproporzionata tanto da configurare un caso di tortura. Commentatori e politicanti hanno idea di cosa sostengono la Corte europea per i diritti umani o la Commissione per la prevenzione della tortura su forme di isolamento come il 41 bis?".

E ancora: "Chi difende misure eccezionali ed evidentemente incostituzionali come 41 bis ed ergastolo ostativo lo ha sempre fatto citando il pericolo rappresentato dai boss mafiosi. Davvero si può assimilare Cospito a fenomeni del genere? Ingigantire la 'minaccia' anarchica è una cosa grottesca. Tra l'altro è proprio il trattamento disumano nei confronti di Cospito che ha suscitato le proteste in tutta Europa. Conosco Alfredo da quando eravamo ragazzi. Abbiamo litigato pesantemente quando divenne anarco insurrezionalista. Non condivido per nulla le sue tesi politiche e le azioni che ha commesso, ma sono totalmente solidale con il suo sciopero della fame. Paradossalmente lui che disprezza la nostra Costituzione sta combattendo per lo 'stato di diritto' più di quelli che avrebbero il dovere di applicarla".

Ma il ministro Piantedosi difende la decisione del 41 bis per Cospito: "Si tratta di un regime di carcere duro - ha spiegato - che viene applicato a un personaggio che ha dimostrato una discreta pericolosità" e "tale è stata valutata anche dagli organi competenti".

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