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Cronaca

Scandalo multe, la replica degli agenti: "I soldi ci venivano offerti"

Dopo il silenzio davanti al Gip nelle ore successive l'arresto, i sei agenti di Polizia arrestati con l'accusa di concussione per aver chiesto soldi ai camionisti si difendono: "I soldi ci venivano offerti". Avrebbero guadagnato fino a 300 euro al giorno

Dopo la decisione di non rispondere alle domande del Gip durante l'interrogatorio preliminare, i sei agenti di Polizia arrestati con l'accusa di concussione decidono di passare al contrattacco.

Ieri, infatti, hanno per la prima volta risposto alle domande degli inquirenti riguardanti le presunte somme di denaro ricevute dai camionisti in transito sulla A14 per evitare le multe.

I sei arrestati, appartenenti alla Polstrata di Pescara, hanno replicato che i soldi venivano loro offerti spontaneamente dagli autotrasportatori, senza alcuna richiesta iniziale da parte loro.

Una strategia difensiva che vuole minare l'accusa di concussione per trasformarla in corruzione. Per il primo reato, infatti, sono previsti dai 4 ai 12 anni di carcere, mentre per il secondo dai 2 ai 5 anni.

Un tentativo quindi di alleggerire la loro posizione, aggravata anche dall'accusa di associazione a delinquere.

Intanto emergono alcuni particolari riguardanti le indagini: dopo la denuncia di un camionista francese, sono partite le indagini, con intercettazioni ambientali all'interno dei mezzi di servizio degli agenti, che avrebbero quadagnato fino a 300 euro al giorno con questa illecita richiesta di denaro.
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