Scandalo Polstrada: sei arrestati non rispondono al giudice
Emergono i primi dettagli riguardanti l'arresto avvenuto ieri di sei poliziotti appartenenti alla Polstrada di Pescara. Sono residenti in vari comuni del pescarese e chietino. Dovranno rispondere di concussione ed associazione a delinquere
I sei agenti della Polstrada di Pescara si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Da quanto si è appreso, i legali dei sei agenti avrebbero intenzione di chiedere un nuovo interrogatorio al pm Giuseppe Bellelli, titolare dell'inchiesta.
Un settimo poliziotto, un trentottenne di Collecorvino (Pescara), avrebbe invece risposto respingendo ogni accusa. Per lui la Procura aveva chiesto l'obbligo di dimora.
Aggiornato alle ore 13.30 del 31 luglio
Fondamentale è stata la denuncia di un autotrasportatore, stanco di questo sistema ben collaudato che fruttata molti soldi ai poliziotti, di servizio sull'autostrada A14 nel tratto abruzzese fino a San Benedetto del Tronto.
Ad inchiodare i colpevoli anche le intercettazioni, dalle quali è emerso come addirittura esistessero termini e frasi in codice che si scambiavano i camionisti quando venivano fermati da una di queste pattuglie corrotte.
Intanto, sono stati diffusi i nomi dei sei arrestati, mentre il magistrato sta valutando la posizione di un settimo indagato.
Si tratta di:
Cristian Micaletti, Marco Di Lorenzo, Mario Plevani, Gaetano Margiotta, Francesco Marulli e Carlo Voza., residenti a Francavilla, Chieti, Moscufo, Collecorvino, Pineto e Pescara.