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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro

Saldi a Pescara: acquisti in calo nonostante i mega sconti

A quasi dieci giorni dall'inizio delle vendite, il bilancio dei negozi del centro non è positivo. Va meglio nei megastore. E Gianni Taucci (Confesercenti) lancia l'allarme: "Molti esercenti rischiano di chiudere"

"I saldi stanno andando malissimo. E, per piacere, non scrivete neanche il mio nome, perché è squalificante per il mio negozio. Mi dispiace, ma l'immagine è l'unica cosa che mi rimane".

La reazione di questa commerciante di via Fabrizi a una nostra semplice domanda sull'andamento delle vendite di fine stagione la dice tutta su ciò che gli esercenti stanno vivendo sulla propria pelle in questo primo scorcio di 2013. A quasi dieci giorni dall'inizio dei saldi, la situazione è tutt'altro che rosea: la maggior parte degli intervistati sottolinea che le persone, se decidono di comprare, lo fanno più per i prezzi bassi che per la qualità. In centro, per cercare di attirare clienti, si arriva talvolta a praticare il 50% di sconto. Eppure, esaurita la "sbornia" dei regali di Natale, il mese di gennaio sembra essere dedicato alla "austerity". Non è più tempo di vacche grasse come accadeva fino a qualche tempo fa.

Chiaramente, il calo delle vendite non va attribuito ai commercianti se c'è una crisi che morde pesantemente tutte le famiglie, costringendo a fare sacrifici e tirare la cinghia sulle cose "superflue". E poi c'è il problema dei "furbi": due negozianti di via Venezia ricordano che "molti colleghi fanno partire i saldi prima del dovuto, e questo crea una concorrenza sleale, perchè se il pubblico sa di poter comprare la merce a poco costo in qualsiasi momento dell'anno, finisce per snobbare i saldi veri e propri".

"E' vero", ci conferma Mara Recchiuti, "ormai è possibile fare acquisti economici anche fuori stagione. Per la gente questo è sicuramente conveniente. So che i vigili hanno fatto dei controlli e multato alcuni commercianti 'scorretti', ma non credo che sia servito a molto".

Giacomo Genchi sottolinea che "le cose sono cambiate. Ora i clienti spendono in maniera più oculata e privilegiano ciò che ritengono utile, come è già successo in occasione degli acquisti di Natale". Sulla stessa lunghezza d'onda la titolare di un negozio di casalinghi: "La gente ha comprato a Natale, anche per tenere fede alla tradizione, e poi basta".

Due anziani signori che vendono calzature vicino via Firenze spiegano che "nel primo giorno di saldi abbiamo venduto circa la metà delle scarpe smerciate un anno fa nello stesso periodo. Non ci lamentiamo, ma è un dato di fatto che gli acquisti siano in calo". Va un po' meglio nei centri commerciali: la direzione del Megalò, ad esempio, fa sapere che il bilancio di questi primi saldi "è da considerare positivo, nonostante la recessione economica".

Intanto il direttore provinciale di Confesercenti, Gianni Taucci, lancia l'allarme: "I consumi di Natale sono andati malissimo nella prima parte di dicembre, e la seconda parte ha consentito solo un leggero recupero. Se anche i saldi dovessero essere sotto le attese, per molti non ci sarà alternativa alla chiusura dei battenti". Il verdetto tra poco meno di due mesi: il 5 marzo, infatti, si concluderanno i saldi invernali.

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