Da una parte gli inquirentiche indagano sulla probabile morte di Roberto Straccia (domani l'autopsia e il test del DNA) e che tendono ad escludere una morte violenza, dall'altra il padre e la famiglia convinti che Roberto sia stato buttato in mare.

Il giallo sulla scomparsa e sulla probabile morte di Roberto Straccia, studente marchigiano 24enne uscito il 24 dicembre per andare a correre e sparito per più di 20 giorni, vedrà nei prossimi giorni alcuni passaggi decisivi.

Oltre all'autopsia ed al riconoscimento ufficiale del cadavere, che lo ricordiamo indossava gli stessi abiti di Roberto al momento della scomparsa ed aveva in tasca iPod e chiavi del ragazzo, sarà importante capire come il corpo sia potuto arrivare fino a Bari, superando anche il Gargano.

Dalle prime perizie cliniche sembra che il tempo di permanenza del cadavere in acqua sia di circa 25 giorni, compatibile dunque con la data della scomparsa di Straccia, morto dunque quasi sicuramente quel 14 dicembre.

Cadavere a Bari: è Roberto Straccia? foto tmnews / infophoto

Esperti di mare e di navigazione dell'adriatico sostengono inoltre che teoricamente le correnti avrebbero potuto trascinare il corpo anche a centinaia di chilometri.

Sulla causa della morte la famiglia continua a non avere dubbi: Roberto sarebbe stato buttato in mare, e comunque escludono categoricamente l'ipotesi del suicidio. Il ragazzo era sereno, programmava il capodanno e non aveva pensieri e dispiaceri particolari che avrebbero potuto portarlo a compiere quel gesto all'improvviso, durante una banale e comune corsetta sul lungomare.

Proprio la famiglia Straccia, lo ricordiamo, ha assunto un vero e proprio team di esperti per far luce sul caso. Fra questi, lo psicoterapeuta Meluzzi e l'ex comandante dei Ris Garofalo.

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