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Cronaca Penne

Riti e tradizioni, ecco la Pasqua religiosa nel pescarese

Fra i riti più antichi la processione del venerdì santo a Penne, che affonda le radici nel Quattrocento, e la Madonna che corre di Spoltore, dove da un oltre un secolo i discendenti della famiglia De Amicis portano in spalla la statua per rievocare la resurrezione

Non c’è solo la tavola nelle tradizioni pasquali degli abruzzesi. Resistono, ancora oggi, riti religiosi antichissimi che animano da secoli la Settimana santa e che si ripetono con gli stessi schemi e uguali simboli.

Nel pescarese, oltre alla Via Crucis tradizionale organizzata spesso da più parrocchie nella stessa città, sono due i riti che affondano le radici in tempi lontani. La processione del Venerdì Santo a Penne, che, secondo le ricostruzioni storiche, affonda le radici nel Quattrocento e fu istituita in forma solenne nel 1570; e la più recente “Madonna che corre” di Spoltore, animata dall’omonima associazione portata avanti da tre generazioni dalla famiglia De Amicis a seguito di un voto. Da oltre un secolo sono i discendenti a portare a spalla la statua della Madonna.

A Penne i fedeli arrivano, nel giorno di Venerdì santo, da tutto l’Abruzzo, per partecipare alla processione che, dal tramonto, per oltre un’ora percorre le vie del centro storico, facendo risuonare canti e preghiere. Fra i simboli portati in processione ci sono il gruppo ligneo della Passione e la coltre del Cristo morto, entrambi realizzati a metà dell’Ottocento su un disegno dell’artista abruzzese Salvatore Colapietra. A scolpire il gruppo ligneo fu Domenico Viola, intagliatore pennese. Mentre la coltre è circondata da storie e leggende. Secondo alcuni fu un gruppo di suore napoletane a ricamare il tessuto, in maniera talmente accurata da perdere la vista. Altri, invece, sostengono che le mani che lo realizzarono furono quelle di Angelica e Crocefissa Farina, mogli dei patrioti Domenico e Nicola De Caesaris. C’è poi la statua della Vergine Addolorata, conocchia del 18esimo secolo, che nell’Ottocento veniva scortata in processione da donne e bambine vestite di nero. Si parte dalla chiesa della Santissima Annunziata, per poi proseguire lungo tutto il centro storico, da Colle Sacro a Colle Castello, con la banda cittadina e il coro che intona il Miserere.

Più vivace la “Madonna che corre” di Spoltore, che si ripete ogni anno la mattina di Pasqua e rievoca la resurrezione. In piazza D’Albezio, vengono disposte le statue di Gesù risorto, Maria Addolorata, San Giovanni e Maria Maddalena. Dopo la messa la statua della Madonna, ancora vestita con i drappi del lutto, insieme a quella dell’apostolo Giovanni, viene disposta all’estremità della piazza. Contemporaneamente dalla chiesa di San Panfilo Vescovo viene portata la statua del Cristo morto con la bandiera del trionfo, in una piccola processione lungo il corso con il parroco e la banda musicale. A quel punto, la statua viene posizionata di fronte a quella della Madonna, sulla parte opposta.

E dalla salita Schiavoni, che sbocca sulla piazza, arriva la statua di Maria Maddalena, portata velocemente verso quella della Madonna, a ricordare il momento in cui, secondo le Sacre Scritture, le annunciò la resurrezione di Gesù. Dopodiché viene portata immediatamente verso la statua del Cristo e il tragitto si ripete due volte. A quel punto arriva il momento clou del rito, con le statue della Madonna e del Cristo che vengono fatte avvicinare, il drappo del lutto che cade e la banda che inizia a suonare fra gli applausi della folla e i fuochi d’artificio. Nell’edizione dell’anno scorso il comitato organizzatore decise di annullare i fuochi, in memoria delle vittime morte nell’incidente della ditta Di Giacomo, nell’estate 2013, a Città Sant’Angelo. Proprio i Di Giacomo, esperti fuochisti, hanno collaborato a lungo per garantire “lo sparo” della Pasqua spoltorese.

Nel resto d’Abruzzo sono tantissimi i riti religiosi della Settimana Santa, alcuni diversi solo per piccoli particolari. Come la Madonna che scappa di Sulmona (L’Aquila), tradizione antichissima simile a quella di Spoltore, con la statua di San Pietro al posto di quella di Maria Maddalena. O la più antica processione d’Italia, a Chieti, le cui origini risalgono all’842. A Orsogna (Chieti), invece, si celebra il lunedì santo con la sagra dei talami, la sfilata di 7 carri viventi che riproducono immagini bibliche. 

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