rotate-mobile
Cronaca

Otto arrestati per riciclaggio di denaro in azienda agricola, nei guai anche un venditore del mercato ortofrutticolo di Pescara

Operazione della guardia di finanza di Policoro in provincia di Matera coordinata dalla direzione distrettuale antimafia della procura della Repubblica di Potenza, oltre agli arrestati anche 9 indagati

È coinvolto anche un venditore nel mercato ortofrutticolo di Pescara nell'inchiesta denominata "Cagnotta" che ha portato all'arresto di 8 persone e a 9 indagati.
A condurre l'indagine è stata la guardia di finanza di Policoro in provincia di Matera con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Potenza.

L'indagine riguarda l'azienda di Scanzano Jonico già sequestrata il 12 maggio del 2021 perché in essa sarebbero stati investiti capitali illeciti derivanti da un'attività di spaccio di sostanze stupefacenti nella fascia jonica. Nove le misure cautelari eseguite (4 associati in case circondariali, 4 agli arresti domiciliari e un obbligo di dimora nel comune di residenza). Risultano indagate altre 8 persone. I reati contestati sono associazione a delinquere, peculato, riciclaggio e autoriciclaggio per fatti commessi in provincia di Matera (Policoro e Scanzano Jonico) e in numerose regioni italiane, Abruzzo compreso, oltre a Piemonte, Lombardia, Toscana, Lazio e Puglia.

La stessa è ora al centro di un ulteriore filone investigativo. Il titolare, la moglie e due figli sono stati arrestati perché, secondo gli inquirenti, nell'azienda in amministrazione giudiziaria sarebbero state commesse azioni finalizzate alla ''spoliazione'' che avrebbero potuto portare al fallimento. Queste condotte sarebbero consistevano nella ''distrazione di risorse finanziarie provenienti da erogazioni Agea'' (agenzia per erogazioni in agricoltura), nella ''sistematica ingerenza nei processi decisionali afferenti la produzione, la commercializzazione e la gestione dell'azienda agricola amministrata, mediante condizionamenti operati dai titolari nei confronti delle sue maestranze'', nella ''sottrazione di ingenti volumi di prodotto ortofrutticolo destinati a illegittima commercializzazione'' e nel ''trasferimento di utili'' in una società riconducibile alla stessa famiglia.

In quest'ultima pratica erano coinvolti venditori-posteggianti compiacenti, operanti su numerosi mercati ortofrutticoli nazionali, fra cui Milano, Torino, Firenze, Guidonia Montecelio (Roma) e Pescara, i quali ''sottraevano", affermano gli inquirenti, quote rilevanti di ricavi per incassarne il quantum con consegne di somme in contanti extra-conto'', che i coinvolti denominavano "cagnotta", nome dato all'operazione di polizia giudiziaria. Le altre quattro persone arrestate (ai domiciliari) nell'inchiesta rientrano proprio nel filone della commercializzazione in altri mercati. Stando alla ricostruzione investigative, nel complesso ''tali condotte, perpetrate sino a oggi, hanno cagionato il progressivo depauperamento del patrimonio dell'azienda agricola sottoposta ad amministrazione giudiziaria, esponendola concretamente a un rischio di dissesto finanziario che l'avrebbe condotta al fallimento''. I dettagli dell'indagine sono stati illustrati nel palazzo di giustizia di Potenza dal procuratore distrettuale Francesco Curcio, dal pm Anna Gloria Piccininni e da Gaetano Scazzeri, comandante regionale della guardia di finanza in Basilicata.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Otto arrestati per riciclaggio di denaro in azienda agricola, nei guai anche un venditore del mercato ortofrutticolo di Pescara

IlPescara è in caricamento