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Cronaca

Rapina aggravata a Pescara, marocchino “terribile” finisce in carcere a Vasto

L'uomo, in concorso con altre persone, si era introdotto all'interno di un ristorante e aveva preso a pugni un dipendente del locale. Più volte è stato denunciato per evasione dalla detenzione domiciliare e per inosservanza delle prescrizioni. Ora è stato arrestato

Era finito nei guai per rapina aggravata a Pescara perché, in concorso con altre persone, si era introdotto all’interno di un ristorante e aveva preso a pugni un dipendente del locale per farsi consegnare, con violenza e minaccia, il denaro contenuto nella cassa. Ora la Squadra Anticrimine del Commissariato di Vasto ha arrestato Ismail Lhasni, 33 anni, noto pregiudicato di origini marocchine, domiciliato a Vasto, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Pescara.

Il provvedimento è scaturito in sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari a cui l’uomo era sottoposto dallo scorso mese di aprile. Prima il 33enne era stato messo ai domiciliari a Vasto presso l’abitazione di una sua conoscente. Successivamente, a seguito di altri reati, aveva subito un aggravamento della misura ed era stato trasferito in carcere, presso la Casa Circondariale di Vasto.

Nello scorso aprile aveva avuto nuovamente la concessione degli arresti domiciliari presso la stessa abitazione, con il divieto di allontanarsi senza autorizzazione e di comunicare con qualsiasi mezzo con persone diverse da quelle che convivevano insieme a lui.

Tuttavia l’8 giugno gli agenti della Squadra Volante hanno proceduto a un controllo nell’abitazione dell’uomo, sorprendendolo prima in compagnia di tre soggetti di origini marocchine e successivamente fuori dall’abitazione con altre persone.

A carico del 33enne pendono numerosi pregiudizi di Polizia per vari reati, soprattutto quelli contro la persona. Più volte è stato denunciato per evasione dalla detenzione domiciliare e per inosservanza delle prescrizioni.

Il Gip di Pescara ha tenuto conto della personalità e della particolare pericolosità sociale dell’africano, privo della capacità di autocontrollo, e ne ha così disposto l’aggravamento della misura cautelare. Dopo le formalità di rito l’uomo è stato rinchiuso nel penitenziario di Torre Sinello, a Vasto, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

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