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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Prostituzione a Pescara: arrestati sei sfruttatori cinesi

Un business da almeno 90 mila euro mensili quello stroncato dalla Squadra Mobile di Pescara, riguardante la prostituzione cinese nel pescarese. Sei le persone arrestate. Fondamentale la collaborazione di una delle ragazze sfruttate

Un giro d'affari da almeno 90 mila euro al mese, un'organizzazione criminale talmente ben organizzata da sembrare una vera e propria azienda del sesso.

Sei persone, tutte cinesi, sono state arrestate oggi dalla Squadra Mobile di Pescara con l'accusa di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione.

Il gruppo gestiva diverse ragazze e donne cinesi che fra Pescara e Montesilvano, all'interno di alcune abitazioni, si prostituivano proponendosi con annunci pubblicitari sui giornali locali come sedicenti massaggiatrici.

In realtà di terapeutico il trattamento aveva ben poco: le donne offrivano prestazioni sessuali a prezzi bassissimi, dai 20 ai 50 euro. A capo dell'organizzazione una donna, ancora ricercata assieme ad altre due persone. Gli altri tre componenti della banda, che si occupavano per lo più di aspetti logistici, sono stati invece catturati fra Venezia, Mestre e Prato.

Il sistema per gestire gli appuntamenti era ben collaudato: le telefonate dei clienti arrivavano a persone diverse dalle ragazze, che provvedevano a dare informazioni e fissare gli incontri. A quel punto veniva contattata la prostituta dagli aguzzini che veniva avvisata dell'arrivo del cliente. Spesso queste ragazze parlavano pochissimo italiano, ed erano costrette dagli sfruttatori ad avere anche rapporti sessuali non protetti.

Arresti cinesi Pescara

Le lucciole vivevano in appartamenti diversi da quelli utilizzati per prostituirsi. A maggio 2014 la Squadra Mobile ha condotto un blitz in una delle alcove, dove ha trovato una ragazza che poi è stata decisiva per le indagini grazie alla collaborazione offerta. Ora si trova in una località segreta sotto protezione. La ragazza, subito dopo il blitz, ha gettato quattro telefoni (già sotto controllo della Polizia) in un cassonetto. Recuperati dopo il blitz parte dei soldi nascosti dalla giovane, circa 600 euro. I proprietari degli appartamenti erano completamente ignari dell'attività che si svolgeva nelle loro abitazioni.

Il dirigente della Mobile dott. Muriana ha aggiunto che i clienti (alcuni dei quali interrogati per avere informazioni utili), erano uomini italiani dai 20 ai 60 anni, di qualsiasi estrazione sociale e reddito.

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