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Cronaca

Petroliera incagliata a Pescara, le reazioni

Sono diverse le reazioni dal mondo politico ed economico al problema della petroliera incagliata nel porto, che poi ha fatto rotta verso Venezia

Arrivano le reazioni dal mondo economico e politico all'episodio avvenuto ieri in porto a Pescara, dove una petroliera è rimasta incagliata ed ha deciso, dopo essere stata rimorchiata, di far rotta verso un altro porto.

CONFCOMMERCIO "Confcommercio Pescara interviene per denunciare la situazione critica in cui versa nuovamente il Porto di Pescara a soli venti giorni dalla fine dei lavori di dragaggio.

E’ evidente che ci sono stati notevoli errori nella gestione dell’emergenza Porto se è bastata l’acqua piovana di qualche giorno fa per rendere di nuovo inagibile l’avanporto di Pescara.

Infatti da tre giorni la nave Galatea, che doveva scaricare idrocarburi presso il Molo di Levante, è impossibilitata ad entrare ed è ferma in rada a circa un miglio e mezzo dalla costa.

Tanti soldi spesi male, oltre tredici milioni di euro per l’ultimo dragaggio, quando sarebbe bastato attuare il primo lotto del Piano Regolatore Portuale, che sarebbe costato circa dieci milioni di euro, per risolvere contemporaneamente e definitivamente il problema del dragaggio e della navigabilità del Porto.

Eppure già tre anni fa il Governatore Chiodi aveva annunciato di avere pronta la somma per dare attuazione a tale progetto che prevedeva l’apertura della diga foranea e quindi la possibilità di far defluire le acque del Pescara al largo evitando il ristagno e il deposito di fanghi ed altro materiale sul fondo del Porto Canale.

La verità è che in questi anni abbiamo visto tanti annunci ma pochi fatti concreti. Sarebbe stato sufficiente attuare tre o quattro punti importanti, fra cui quello relativo al Piano Regolatore Portuale, per traguardare fatti concreti anziché lasciare tanti ed inutili segni di Zorro di nessuna utilità."

ALESSANDRINI "La politica fa il suo dovere in nome della comunità quando produce risultati: la nave incagliata al largo del porto di Pescara in un fondale di 4 metri e mezzo è il risultato di un certo modo di fare politica che non ci apparterrà.
Il porto sarà in cima alla lista delle cose che faremo subito insieme a interventi su commercio, sociale e cultura.
Il rilancio del porto è lo snodo principale della ripartenza economica, turistica  e infrastrutturale della città, affinché esca dall’isolamento progressivo che l’ha investita negli ultimi anni.
Scrivere un nuovo inizio per la realizzazione del Piano Regolatore Portuale che sviluppi in modo integrato la soluzione dei problemi relativi allo sviluppo dello scalo in termini commerciali, turistici e della marineria sarà la priorità per la nuova amministrazione.
E’ necessario utilizzare al meglio le risorse perché non vengano impiegate in modo inutile
”.

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