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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Pescara, truffe con falsi titoli: sette denunce, vittima anche Monsignor Cuccarese

Sette persone, appartenenti ad un'associazione a delinquere internazionale finalizzata alla truffa, sono state denunciate dalla Squadra Mobile di Pescara in collaborazione con la Procura. Utilizzavano falsi titoli statali per raggirare banche e privati

Sette persone, appartenenti ad un'associazione a delinquere internazionale finalizzata alla truffa, sono state denunciate dalla Squadra Mobile di Pescara in collaborazione con la Procura.

A capo della banda, un 43enne pescarese. Assieme a lui agivano quattro messicani, un venezuelano e un commercialista di Bari.

Fra le vittime dei tentativi di truffa, anche l'Arcivescovo di Pescara Penne Francesco Cuccarese, come legale rappresentante della IVEC, fondazione benefica.

La truffa si basava su un sistema di programmi ad alto rendimento che permettono a chi possiede patrimoni milionari di guadagnare tassi d'interesse altissimi in poco tempo.

Il gruppo sgominato dalla Polizia aveva l'obiettivo di truffare istituti di credito internazionali, utilizzando titolo falsi per entrare in programmi ad alto investimento come garanzia.

Uno dei denunciati ha consegnato il 1 aprile 2010 con atto notarile a Cuccarese, titoli messicani emessi nel 1930, donati al pescarese precedentemente da un messicano che li aveva a sua volta ereditati dal nonno.

Nell'atto pubblico di donazione in Messico, le parti dichiaravano un valore non superiore a 20 mila euro. Nel giro di un anno però il valore è passato a 45 milioni di dollari, tanto che Cuccarese ha conferito procura speciale a una persona affinchè potesse condurre le trattative per conto della Fondazione per i titoli ricevuti dal 43enne per un valore di circa 900 milioni di dollari. Il Vescovo, il 1 aprile 2010, ha chiesto al Direttore e Presidente I.O.R di poter depositare i titoli su un conto ad hoc, a garanzia di un finanziamento in favore della sua Fondazione.

I titoli però sono stati sequestrati dalla Mobile che ha impedito di fatto la conclusione della trattativa.

Nel corso dell’attività d’indagine si è appurato che questo era solo uno dei casi di cui il gruppo si era occupato. In due casi, infatti, la truffa è andata a buon fine, con vittime un pescarese ed un chietino, che hanno consegnato a S.A.E. rispettivamente 5.000 euro e 2.600 euro.

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