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Cronaca

Pescara, la storia di un esodato vittima dell'Inps

Pubblichiamo la lettera ricevuta da Armando FOSCHI già Segretario Provinciale UGL Chimici, scritta da un suo collega esodato riguardante la sua condizione lavorativa e personale in questo difficile periodo

Gentile Direttore,
approfitto delle pagine del Suo giornale per raccontare la mia assurda esperienza che mi vede impegnato da mesi a sbrogliare una matassa procedurale che altri, e cioè l'Inps, dovrebbe risolvere in mio favore. Invece mi sembra che accada esattamente il contrario.

Le illustro brevemente i fatti, partendo dall'inizio e sintetizzando quanto accaduto nei mesi. Mi trovo nella condizione di esodato. La
Fornero mi manda in pensione di vecchiaia nel 2022 ma, avendo la possibilità di riscattare i quattro anni di laurea e due di
contribuzione volontaria (calcolati con sistema contributivo) potrei usufruire della pensione con 4 anni di anticipo (con versamenti
complessivi per 30mila euro).
Come prima cosa punto quindi al riscatto della laurea e per farlo mi procaccio un lavoro part time per un anno (52 settimane). La prima
difficoltà che ho incontrato su questo versante si è manifestata quando ho scoperto che, pur avendo lavorato 52 settimane, per il
riscatto della laurea ne sarebbero state considerate utili, e cioè ne sarebbero state "conteggiate", solo 38, trattandosi di un part time.
Pur di superare questo ostacolo, di cui inizialmente non ero a conoscenza, ho integrato le settimane (come previsto dalla normativa -
circolare n. 29 del 23/2/2006 allegato 4) versando il dovuto.
Dopo qualche mese, mi viene comunicato dall'Inps di Montesilvano che tra riscatto della laurea e ricalcolo della contribuzione volontaria
contributiva, devo versare 90mila euro, al posto dei 30mila inizialmente ipotizzati. E ciò avviene, a mio parere, perché l'Inps locale non applica un provvedimento dell'Inps nazionale. Ritengo che, applicando tale circolare, ignorata fino ad oggi dalla sede di Montesilvano dell'Istituto di previdenza, riuscirei ad ottenere giustizia, ma in questo momento mi metto anche nei panni di tanti esodati e di tanti lavoratori che intervengono con una contribuzione volontaria per raggiungere i requisiti di pensionamento e, magari, non ci riescono perché l'impresa appare assurda come sta accadendo a me.
Nel mio caso l'Inps locale sta bypassando per motivi a me sconosciuti e comunque inspiegabili una circolare della Direzione generale
nazionale, e lo stesso potrebbe accadere a danno di altri lavoratori che, invece, non hanno la possibilità di conoscere e verificare l'iter
che li riguarda e di cercare o studiare possibili soluzioni alternative, come ho fatto e sto facendo io per versare solo ciò che
effettivamente mi spetta.

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