Pescara, Polizia Municipale in rivolta dopo il caso Morosini
C'è aria di rivolta fra i vigili urbani di Pescara dopo il caso Morosini e il provvedimento disciplinare preso nei confronti del maggiore che posteggiò l'auto davanti all'ingresso dell'ambulanza
Sono giorni di tensione quelli che si vivono fra i vigili urbani di Pescara dopo il caso Morosini e soprattutto dopo la sospensione per sei mesi dal servizio del maggiore che posteggiò l'auto davanti all'ingresso dell'ambulanza.
La Polizia Municipale, infatti, non ha gradito una frase contenuta nel provvedimento: "le polizie municipali non sono forze dell'ordine, né forze di polizia". Ma il malcontento nasce già da qualche settimana, dopo che i vigili sono finiti nel mirino delle critiche della stampa e dei cittadini senza essere stati difesi, secondo loro, dal sindaco Mascia.
Qualcuno parla di riconsegnare delle armi, altri addirittura si rifiutano di entrare in servizio.
E ieri c'è stato il primo atto eclatante: raffica di multe nei dintorni del Comune, compresa l'auto del segretario particolare del sindaco Grossi, che addirittura avrebbe chiamato i carabinieri per contestare la multa.
Inoltre c'è stata un'assemblea al termine della quale è stato stilato un documento indirizzato al Direttore Generale Ilari.