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Cronaca

Pescara, scoperto falso intermediario di Equitalia: sequestrate auto ed appartamenti

Ha finto di essere un intermediario di Equitalia, con la classica frase "Ci penso io." In realtà era un truffatore che ha accumulato un patrimonio raggirando privati cittadini e la stessa agenzia di riscossione

Una truffa complessa che, assieme all'evasione fiscale, gli ha permesso di accumulare un patrimonio tale da acquistare tranquillamente 5 Ferrari, una Aston Martin, una Maserati, oltre a due appartamenti e vari magazzini e garage.

Protagonista della vicenda uno scaltro chietino di 45 anni, scoperto dalla Guardia di Finanza e denunciato per truffa aggravata ed evasione fiscale assieme alla madre.

L'uomo si fingeva un intermediario di Equitalia e si presentava a privati ed imprenditori che avevano posizioni debitorie nei confronti dello Stato. Dopo aver individuato le potenziali vittime del suo raggiro, cercava e spesso otteneva la loro fiducia con la classica frase "Ci penso io", promettendo di risolvere le loro posizioni. In realtà, una volta ricevuto il denaro dalle vittime, ne tratteneva una consistente parte per sè, fornendo falsi certificati ed atti di Equitalia che invece attestavano l'estinzione del debito.

Accadeva così che ad esempio alcuni costruttori edili si presentavano dal notaio per vendere degli appartamenti precedentemente ipotecati da Equitalia, convinti di essere in regola scoprendo invece che i certificati a loro disposizione erano completamente falsi.

Sequestro beni truffatore Equitalia Pescara

Le indagini della Guardia di Finanza, ha spiegato in conferenza stampa il Colonnello Odorisio, Comandante Provinciale delle Fiamme Gialle, sono state particolarmente complesse ed hanno accertato truffe a partire dal 2008 fino ad oggi. Ma la truffa, o meglio una tentata truffa, riguarda anche la stessa Equitalia, che si è rivolta alla Guardia di Finanza denunciando il danno causato alle casse dello Stato.

L'uomo poi, una volta accumulato il patrimonio, ha acquistato le auto di lusso e gli immobili intestandoli alla madre, che ora dovrà rispondere di riciclaggio. Grazie ad un sistema denominato "Trust", ha tentato di schermare e proteggere i suoi beni da eventuali sequestri, ma le Fiamme Gialle sono riuscite a dimostrare all'Autorità Giudiziaria come inequivocabilmente i beni, intestati alla donna pensionata, erano in realtà frutto dell'attività illecita del figlio.

Il Colonnello Odorisio ha sottolineato come le indagini sono ancora in corso per accertare come l'uomo fosse riuscito ad ottenere i nominativi delle persone con pendenze verso Equitalia, ed ha lanciato un appello affinchè tutti i cittadini non cadano nella trappola di truffatori simili. L'uomo agiva nelle province di Chieti, Teramo e Pescara.

Aveva inoltre costituito una società con sede all'estero, della quale era il legale rappresentante, probabilmente allo scopo di trasferire i beni mobili per evitare, tramite alcuni escamotage, il possibile sequestro. Ma la Guardia di Finanza lo ha fermato in tempo.

 

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