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Cronaca

Operazione "Vestina": arrestato il sindaco di Farindola

Cinque persone sono finite agli arresti domiciliari, nell'ambito dell'operazione "Vestina", condotta dai Carabinieri di Penne e dalla Procura. In manette il sindaco di Farindola Antonio De Vico, i consiglieri comunali di Penne Giancaterino e Di Norscia ed altre due persone. Indagato il sindaco di Penne

Sono cinque le persone finite agli arresti domiciliari, nell'ambito dell'operazione "Vestina", condotta dai Carabinieri di Penne e dalla Procura di Pescara.

All'alba di questa mattina, sono stati arrestati:

Antonio detto Antonello De Vico, 46 anni, sindaco di Farindola, coordinatore provinciale dell'Udc

Giancaterino Alberto, 52 enne consigliere comunale di Penne, ex assessore ai Lavori Pubblici

Di Norscia Femio, 52 anni, consigliere comunale di Penne ex assessore alle Politiche Sociali

Petrucci Rocco, 51 anni, ingegnere titolare di uno studio di progettazione

Mazzetti Daniele, 48 anni, amministratore della Cooperativa "Agorà" per la gestione di servizi sociali.

Sono in tutto 31 gli indagati, fra i quali spicca l'attuale sindaco di Penne Ezio Di Marcoberardino, oltre ad alcuni imprenditori locali, funzionari comunali, liberi professionisti.

I reati contestati sono: concussione, peculato, corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio, abuso d'ufficio, millantato credito, falsità ideologica commessa dalla PU in atti pubblici, estorsione, truffa.

Le indagini partono alla fine del 2007, quando vengono sporte alcune denunce presso i Carabinieri di Penne, in merito a presunti illeciti riguardanti un concosrso pubblico indetto dal Comune di Penne per l'assunzione di 6 collaboratori.

A denunciare le irregolarità, sono stati alcuni candidati esclusi. I militari, grazie anche all'ausilio delle intercettrazioni telefoniche, hanno scoperto un vero e proprio "humus" di illegalità, scambi di favore, illeciti edilizi e burocratici, all'interno delle Amministrazioni comunali di Penne e Farindola, con rapporti fra imprenditori della provincia e pubblici amministratori.

Sono state eseguite numerose perquisizioni fra le abitazioni degli arrestati, gli uffici ed municipi di Farindola e Penne, che hanno consentito ai Carabinieri di reperire una grossa quantità di documenti che potrebbero portare ad ulteriori sviluppi importanti della vicenda.

Gli illeciti riguardano rapporti di clientela fra gli amministratori ed alcuni imprenditori per la gestione di alcuni appalti e le concessioni edilizie, scambi di favori e voti di scambio, corsie preferenziali in cambio di parcelle gonfiate, gestione personalizzata degli interventi assistenziali e dell'intero settore urbanistico del Comune di Penne.

Fra gli episodi contestati e citati dai Carabinieri, quello riguardante alcuni permessi di costruzione per l'ampliamento di un centro commerciale di Penne, l'ampliamento di un fabbricato in una zona agricola, la realizzazione di una serie di palazzine in contrada Ossicelli.

I permessi sarebbero stati ottenuti grazie alla contraffazione di alcuni atti ed artifizi progettuali che vedono coinvolti Alberto Giancaterino, già assessore all'urbanistica di Penne, e l'ing. Petrucci, titolare di uno studio di progettazione di cui lo stesso Giancaterino era socio di fatto.

Sempre Petrucci e Giancaterino, con la compartecipazione di Di Norscia, avrebbero consentito ad una coppia di coniugi familiari dell'assessore, di permutare terreni con il Comune di Penne con un vantaggio economico solamente per il privato.

Di Norscia è anche accusato di truffa continuata per aver falsamente attestato presenze nella Giunta comunale durante riunioni che in realtà non si sono mai tenute, per giustificare le assenze dal lavoro.

De Vico, invece, assieme al sindaco di Penne Di Marcoberardino, a Di Norscia, a Franco Mezzanotte (già presidente della Comunità Montana Vestina), e a Brindisi Arturo, è ritenuto responsabile di "corruzione per atto contrario ai doveri d'ufficio", per aver ricevuto promesse di assunzione, poi realizzate, ed utilità economiche da parte dell'imprenditore Mazzetti Daniele, responsabile della cooperativa Agorà alla quale erano affidati numerosi servizi comunali.

Sempre De Vico, è accusato di estorsione ai danni della segretaria della Comunità Montana Vestina, che non voleva prorogare il contratto all'avv. Cucculelli, indagato in quanto ritenuto referente esecutivo di De Vico e Mezzanotte.

La posizione del sindaco di Penne, invece, è stata anche evidenziata nelle irregolarità commesse nella falsificazione della composizione della Commissione elettorale del Comune, unitamente al segretario rogante Silvi Raffaele, in merito alla vicenda dell'assunzione dei 6 collaboratori amministrativi.

La situazione, come ribadito dai Carabinieri, è ancora in evoluzione e quindi altri aggiornamenti e sviluppi potrebbero esserci nelle prossime settimane.

Le indagini sono state dirette dal dott Varone e coordinate dal Procuratore Trifuoggi.

AGGIORNATO ALLE 13 DEL 22 APRILE 2010

 

 

Il sindaco di Farindola Antonio De Vico è stato arrestato questa mattina all'alba dai Carabinieri, assieme a due consiglieri comunali di Penne e due professionisti. Gli arresti fanno parte dell'Operazione Vestina, scattata all'alba, riguardante presunti episodi di corruzione e concussione nella gestione pubblica di appalti, rifiuti, politiche sociali.

Ulteriori dettagli saranno forniti più tardi.

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