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Cronaca

Operazione "Aringa" della direzione marittima: sequestrati 450 kg di prodotti ittici, multe per 28 mila euro

L'operazione ha coinvolto personale e mezzi del territorio di competenza che va da Martinisicuro fino a Campomarino Lido, in Molise

Si è conclusa l'operazione della direzione marittima di Pescara sulla filiera della pesca, denominata "Aringa" che che mirava al contrasto della pesca illegale, al controllo della filiera commerciale, alla verifica delle catture ed altre attività connesse nonché alla tutela del consumatore finale, materie di specifica competenza del corpo. Impegnati in tutto oltre 55 militari, 15 mezzi terrestri e 3 unità navali per tutto il territorio di competenza che va da Martinisicuro fino a Campomarino Lido interessando anche le province interne de L’Aquila ed di Isernia, hanno effettuato oltre 160 controlli e 57 attività ispettive.

Le attività sono state svolte sia in mare che a terra focalizzandosi sull’intera filiera della pesca, dallo sbarco nei porti, ai punti vendita per la commercializzazione (mercati ittici, grande distribuzione, pescherie, veicoli dediti al trasporto dei prodotti ittici, venditori ambulanti, piattaforme di stoccaggio del prodotto congelato, punti vendita all’ingrosso), fino alla ristorazione accertando diverse violazioni, alla normativa nazionale e comunitaria, relative all’etichettatura ed alla tracciabilità dei prodotti ittici, quest’ultima fondamentale per la verifica della provenienza del prodotto da una pesca legale e la carenza/assenza delle informazioni obbligatorie da fornire al consumatore finale.

Comminate complessivamente sanzioni per 28 mila euro e sequestrati 450 kg di pescato vario, fra cui oltre 300 kg di granchio reale blu, una specie altamente predatoria che rientra fra le 100 specie marine esotiche presenti nel Mediterraneo. Il direttore marittimo capitano di vascello Salvatore Minervino:

“Operazioni come queste hanno lo scopo di contrastare il mercato illegale dei prodotti ittici che viene alimentato dalla commercializzazione illecita di prodotti privi di documentazione attestante la tracciabilità del prodotto, pescati o venduti da soggetti non autorizzati con non poco nocumento per l’economia regolare, per l’ambiente marino e, non da ultimo, per la salute degli stessi consumatori finali, spesso ignari acquirenti di prodotti di dubbia provenienza”.

guardia costiera 2222-2

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