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Cronaca

Omicidio Rigante, parla il padre: "Ammazzato come un cane"

Il padre di Domenico Rigante, Pasquale, all'uscita dal tribunale dopo l'udienza per l'omicidio del figlio chiede giustizia in tempi brevissimi. Fuori da Palazzo di Giustizia uno striscione: 'Giustizia' e noi questo vogliamo'

All'uscita dal tribunale di Pescara, dopo un'udienza per il processo dell'omicidio del figlio Domenico, Pasquale Rigante si lascia andare ad alcuni commenti sui tempi della giustizia e sugli assassini del figlio.

''Hanno ammazzato nostro figlio, l'hanno fatto soffrire come un cane. Sapete tutti come e' andata, quindi vogliamo giustizia in tempi brevissimi'' ha detto Rigante sottolineando come fuori dal tribunale sia stato esposto uno striscione con la scritta 'Giustizia' e noi questo vogliamo'.

Rigante ha sottolineato come sia stato difficile per lui e la sua famiglia rivedere i rom che hanno ucciso il figlio quella sera del 1 maggio 2012, ed ha parlato di comportamento scorretto da parte dei figli davanti al tribunale, riferendosi ai momenti di tensione con i parenti dei Ciarelli, che avevano in auto bastoni e mazze da utilizzare in caso di rissa.

"Mi ha fatto male soprattutto vedere le loro facce simpatiche, belle, tranquille e che ridevano anche. Questa e' la cosa che non condivido della giustizia italiana''.

Il giudice Sacco si è dichiarata incompatibile con il processo in quanto nelle fasi preliminari ha autorizzato un'intercettazione telefonica. Prossima udienza il 9 maggio.

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