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Cronaca

Omicidio Rigante, Ciarelli cerca un medico per uscire dal carcere

Sono tantissime le intercettazioni telefoniche a disposizione della Squadra Mobile di Pescara per quanto riguarda Massimo Ciarelli e l'omicidio Rigante. Il rom chiede alla madre: "Trova un medico che mi fa uscire"

Massimo Ciarelli punta ad uscire dal carcere grazie a qualche certificato medico che i suoi parenti potrebbero fargli recapitare.

E' quanto emerge da alcune delle intercettazioni telefoniche a disposizione della Squadra Mobile di Pescara, che in diverse occasioni ha ascoltato i dialoghi fra Ciarelli e la famiglia durante le visite, e fra il rom e gli altri arrestati che quel 1 maggio erano con lui al momento dell'omicidio di Domenico Rigante in via Polacchi.

Come si legge su Il Centro, Ciarelli chiede alla madre di procurargli uno specialista che gli permetta di essere trasferito a Roma. Ciarelli poi, in altre intercettazioni, racconta la dinamica dell'omicidio, sostenendo di non aver compreso subito la gravità di quel gesto. "Pensavo che non era successo niente, senno lo accompagnavo io all'ospedale".

Il rom poi in un'occasione ha minacciato i suoi cugini arrestati dicendo loro di non raccontare la verità altrimenti "vi spacco il culo". Inoltre, arrivano anche indizi interessanti riguardanti il presunto scambio di persona all'origine del delitto. Si pensava infatti che Ciarelli avesse ucciso Domenico per errore, in quanto la vittima designata della spedizione punitiva doveva essere il fratello gemello Antonio.

Ma dai racconti del gruppo si intuisce come sapessero bene di aver sparato a Domenico, in quanto i due fratelli erano vestiti in modo differente. Ma anche su questo Ciarelli dice: "Continuerò con la tesi dello scambio di persona".

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