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Cronaca

Omicidio Orlando, Grieco: "Non volevo ucciderlo"

Ha parlato, dopo due interrogatori in silenzio, Giovanni Raffaele Grieco, il 42enne accusato di aver ucciso il 6 maggio scorso Giandomenico Orlando, pasticcere di 67 anni. "Non volevo ucciderlo, eravamo esasperati"

Ha risposto alle domande degli inquirenti, dopo quasi due settimane di silenzio, Giovanni Raffaele Grieco, il 42enne buttafuori accusato di aver ucciso Giandomenico Orlando, il pasticcere 67enne accoltellato a morte il 6 maggio davanti alla sua pasticceria in via Puccini.

Grieco, in carcere a Teramo, ha spiegato di essere andato davanti al negozio per discutere, ma una parola di troppo pronunciata dalla vittima gli avrebbe fatto perdere il controllo arrivando a sferrare due colpi alle spalle con il tirapugni per ferirlo, non per ucciderlo.

"Ho saputo solo a Pineto che era morto. Erano 30 anni che io e mia madre sopportavamo i rumori provocati dal laboratorio di pasticceria della famiglia Orlando, certe volte ci tremava il letto, soffrivamo d'insonnia, mia madre era stata costretta ad assumere dei farmaci, non ce la faceva piu' e mi chiedeva di farli smettere. Eravamo esasperati" ha dichiarato, raccontando la dinamica dell'intera giornata. L'uomo ha raggiunto Pineto con il taxi. Aveva con sè un tirapugni in quanto era stato minacciato da alcune persone per questioni legate al suo lavoro di buttafuori in un locale.

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