Omicidio Domenico Rigante, lettera aperta del Presidente Fondazione Romanì
Pubblichiamo la lettera aperta che la nostra redazione ha ricevuto dal Presidente della Fondazione Romanì Nazareno Guarnieri, riguardante l'omicidio di Domenico Rigante
li, 2/5/2012
Ci dispiace rivendicare oggi di essere stati profeti, ma nessuno ha voluto ascoltarci
Il grave fatto luttuoso accaduto a Pescara pone questioni da troppo tempo irrisolte e troppo
spesso strumentalizzate dalla politica e dai media.
Il tentativo della politica e dei media di generalizzare la violenza a tutta la minoranza rom
presente a Pescara è gravissimo ed è la dimostrazione che sono i mandanti morali di questo
omicidio per aver per troppo tempo ignorato i propri doveri istituzionali e costituzionali e
di aver strumentalizzato il disagio della minoranza rom.
Addebitare all'intera popolazione romanì le responsabile del singolo è il gioco meschino
degli opportunisti senza scrupoli.
Nei mesi scorsi la nostra associazione ha denunciato pubblicamente il pericolo che
potessero verificarsi gravissimi fatti, ma nessuno ha voluto ascoltarci.
Il 20 Gennaio scorso la nostra organizzazione ha realizzato a Pescara un convegno di
riflessione sull'integrazione della minoranza rom, alla quale hanno partecipato moltissime
famiglie rom e ringraziamo il Procuratore capo della Repubblica presso il Tribunale di
Pescara per la sua presenza attiva e propositiva, mentre la politica, le istituzioni ed i media
sono stati latitanti.
Più volte abbiamo manifestato alla politica ed alle istituzioni Abruzzesi la disponibilità della
nostra organizzazione, delle nostre professionalità e di una grande parte di famiglie rom
per affrontare con condivisione, competenza e chiarezza la questione dell'integrazione
culturale della minoranza rom, nessuno ha voluto ascoltarci, nascondendosi dietro
inesistenti aspetti burocratici.
A CHI NON CONVIENE L'INTEGRAZIONE CULTURALE DELLA POPOLAZIONE ROM?
E' vergognoso che anche questo grave fatto venga strumentalizzato con false verità, con la
propaganda politica, con la generalizzazione, continuando ad ignorare il dialogo diretto e
l'attivazione di una precisa strategia di inclusione sociale e culturale delle numerose
famiglie rom.
La nostra organizzazione da tempo è impegnata per il bene di tutta la collettività, nessuno
escluso, non abbiamo mai evitato la nostra partecipazione e collaborazione, aspettiamo che
altri e chi ha responsabilità istituzionale e costituzionale facciano la stessa cosa nel rispetto
della verità, della legalità, della giustizia.
Dr. Nazzareno Guarnieri (Presidente Fondazione romanì Italia)