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Cronaca Spoltore

Morto Ezio D'Addario, uomo di sport e gran lavoratore: aveva 83 anni

Lascia la moglie Ilde, i due figli Alessandro e Giuliana e le tre nipoti Federica, Claudia e Francesca. I funerali si terranno martedì 6 giugno alle ore 15 a Villa Raspa di Spoltore

A 83 anni è morto Ezio D'Addario, figura storica del calcio e del commercio locale, nonché grande tifoso del Pescara. L'uomo si è spento domenica 4 giugno nell'ospedale civile Santo Spirito dopo una lunga malattia: lascia la moglie Ilde, i flgli Alessandro e Giuliana, il genero Maurizio e le nipoti Claudia, Francesca e Federica. I funerali si terranno martedì 6 giugno alle ore 15 nella chiesa di San Camillo de Lellis, a Villa Raspa di Spoltore.

D'Addario era nato il 21 marzo 1940 a Pratola Peligna. Il padre era un trasportatore su carrozza a cavalli, mentre la madre aveva un piccolo negozio di generi alimentari: dopo aver terminato gli studi, nel 1960 è emigrato in Svizzera per lavoro, rientrando poi in Italia per il servizio militare e rimanendo nel suo paese d'origine da socio lavoratore nella carrozzeria del fratello Loreto, che si trovava di fronte al campo di calcio Rampigna. Era il 1967.

Tre anni più tardi ha aperto un negozio di autoaccessori in via del Circuito, spostandosi successivamente davanti al vecchio pronto soccorso, dove è rimasto fino all'età della pensione, nel 2005. La sua passione per il calcio, curata sin dall'infanzia, diede vita alla "D'Addario" nel 1969. Al termine del campionato 1973/74, la squadra vinse una leggendaria finale contro il Pianella per la promozione in terza categoria: si giocò nel campo sportivo di Montesilvano.

Il nipote Giovanni D'Addario, noto dj, lo ricorda così: "Mio zio era tifosissimo della Pescara Calcio, ed era sempre presente allo stadio nelle avventure calcistiche di allora. Amico di Massimo Piloni, portiere del Pescara che lo invitava spesso in tribuna, quando i biancazzurri andarono per la prima volta in Serie A riempì tutta la macchina di batterie e trombe per autocarri, riuscendo a fare un frastuono tale che sembrava di trovarsi in un ingorgo autostradale. Nei suoi allenamenti è girata praticamente tutta la Pescara calcistica dagli anni '60 fino al 2005, quando è andato in pensione. Io stesso ho giocato nella D'Addario. Zio Ezio era una persona solare, simpatica, sapeva fare le imitazioni di Franco Franchi e Celentano, quando c'era lui era sempre festa, in qualsiasi momento e qualunque situazione. Questa sua gioia di vivere la trasmetteva ovunque e a chiunque".

Vittorio Azzarà, suo grande amico e collaboratore alla dirigenza sportiva, menziona "il Trofeo Maragna del Rampigna, quando nel 1974 il Bar Natale (squadra di Ezio) vinse 4-0 contro l'A.S. Fioravanti e si aggiudicò il secondo posto, mentre nel 1976 arrivò prima, sempre al Trofeo Maragna, battendo il Bar Ideale di via Cesare Battisti di Pescara. Nel 1975 la compagine di Ezio fu denominata rappresentativa pescarese in occasione della festa patronale di Trasacco: anche lì ci fu una schiacciante vittoria a suo favore per 5-1 in una cornice di pubblico numerosa e disciplinata. Nel 1978 la fusione della Dinamo con la D'Addario diede vita alla nuova società "Cosmos", che ha partecipato ai tornei Figc di terza e seconda categoria fino al 2005. Insomma, Ezio ha contribuito a far giocare a calcio mezza Pescara per quasi 40 anni. Abitava nella sua villetta, costruita con le sue stesse mani, con attiguo campo di calcetto, nella frazione di Frascone a Spoltore. Di carattere molto solare e socievole, dove c'era lui era sempre festa. Ci mancherà".

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