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Cronaca

Roberto Straccia, un corteo per chiedere la verità

Amici e famigliari del 24enne di Moresco hanno sfilato ieri pomeriggio per le vie della città chiedendo che il caso non venga archiviato. Ancora oggi non si conoscono le reali cause della morte di questo sfortunato giovane

Erano tanti, ieri pomeriggio, in corteo per chiedere giustizia a un anno dalla misteriosa scomparsa di Roberto Straccia, lo studente universitario di 24 anni originario di Moresco (Fermo) che fu poi ritrovato esanime lo scorso 7 gennaio sul molo di Bari. Lo striscione che ha aperto il lungo serpentone, guidato dagli amici (circa 150) e dai famigliari dello sfortunato giovane, recitava: “Per Roberto in cammino verso la verità”. E', infatti, la verità ciò che si cerca di conoscere relativamente agli ultimi istanti di vita di Straccia: non si vuole che il caso venga archiviato, anche se c’è una richiesta in tal senso da parte del pm Giuseppe Bellelli.

Il sindaco Luigi Albore Mascia si è unito al padre Mario, alla madre Rita, alla sorella Lorena e agli amici abruzzesi e marchigiani del ragazzo per sfilare dal porto turistico a piazza Salotto. A manifestare c'erano anche il primo cittadino di Moresco, Amato Mercuri, l’Associazione Penelope e l’Inter club (Roberto era un grande tifoso nerazzurro). In un manifesto e un volantino erano elencate tutte le ragioni per cui i parenti e gli amici di Straccia si oppongono all’archiviazione del caso:

“Un corpo che cade in mare, come quello di Roberto, nell’acqua bassa del porto di Pescara può arrivare a largo, sfidare le correnti tanto da arrivare a Bari dopo più di venti giorni? E il corpo può arrivare intatto, con scarpe, giubbotto e pantaloncini e iPod in tasca? Perché non c’è traccia di alghe (diatomee) nell’organismo di Roberto? Non si comprende, poi, perché non si ritenga attendibile la testimonianza di una ragazza che avrebbe visto il giovane il giorno della sua scomparsa lungo via Pepe, verso le 19, e perché non siano state visionate le immagini delle telecamere presenti lungo questa strada. E infine si potrebbe prendere in considerazione che Roberto abbia proseguito la sua corsa lungo la pista ciclabile che affianca il porto canale. L’archiviazione del caso non è una risposta”.

Lorena Straccia ha avuto l'arduo compito di porsi alla testa del gruppo, che è partito dal lungomare Cristoforo Colombo, all’incrocio con l’ingresso del porto turistico, esattamente lì dove sono state girate le ultime immagini di Roberto mentre faceva footing sul lungomare, ripreso alle spalle da una telecamera sistemata all’esterno di una palazzina della riviera. Il corteo, che si è mosso poco prima delle 15, è stato accolto all’ingresso del Ponte del Mare dalla Sezione pescarese dell’Inter Club, quindi è salito silenziosamente sul ponte per poi riprendere la sua marcia sulla riviera nord. Destinazione finale: piazza Salotto.

“Ho voluto essere presente - ha detto Mascia - per rinnovare la mia personale vicinanza a una famiglia colpita, esattamente un anno fa, da una tragedia enorme e inaccettabile. E ho voluto testimoniare l’affetto dell’intera città che non ha dimenticato Roberto, un giovane nel fiore degli anni, strappato alla vita troppo presto, il cui volto sorridente resterà scolpito per sempre nel nostro cuore. E nel mio abbraccio ai due genitori, Mario e Rita, c’era oggi l’abbraccio dell’intera città che per tre settimane, lo scorso anno, ha seguito con partecipazione, ansia e angoscia le ricerche del ragazzo, per poi vivere la grande delusione del ritrovamento del suo corpo nel porto di Bari”.

Mascia partecipò anche ai funerali di Roberto, a testimonianza di un "gemellaggio" di solidarietà tra il capoluogo adriatico e Moresco. Non a caso, papà Mario e mamma Rita ancora ieri hanno definito Pescara "una città straordinaria fatta di persone eccezionali”, mentre uno striscione recitava "Grazie di cuore alla Pescara che ci ha sostenuto": ''Ogni scritta - ha affermato Mario Straccia - merita una risposta; l'archiviazione del caso non lo è. Anzi, i motivi per approfondire sono tanti. Roberto è stato raccontato diversamente da quello che era e non so perchè, spero che qualcuno me lo spiegherà''. In attesa di sapere cosa sia realmente successo quel maledetto 14 dicembre 2011.

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