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Cronaca Civitaquana

Bracciante investito e ucciso: Assovittime si costituisce parte civile al processo

Diallo Mamadou Thiana, che transitava sul margine destro della strada, fu investito in una notte del luglio 2019, finendo tra i rami dove a causa delle numerose e gravi lesioni riportate esalò l'ultimo respiro

L'Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada figurerà come parte civile nella nuova udienza del processo per la morte di Diallo Mamadou Thiana, fissata all'11 ottobre 2021 nel tribunale di Pescara in composizione monocratica, al cospetto del giudice Virginia Maria Libera Scalera. Per la vicenda è stato rinviato a giudizio un 43enne di Montesilvano dopo il confronto con gli atti di polizia giudiziaria analizzati dal gup Giovanni De Rensis.

L'imputato, alla guida di un autocarro Fiat Ducato, stava viaggiando a una velocità compresa tra i 60 e gli 80 km/h sulla Catignano-Civitacquana nella notte tra il 9 e il 10 luglio 2019. Erano le 23:40 quando Diallo Mamadou Thiana, che transitava sul margine destro della strada, fu investito, finendo tra i rami dove a causa delle numerose e gravi lesioni riportate esalò l'ultimo respiro. Il corpo della vittima venne ritrovato successivamente.

"La nostra vicinanza alle vittime della strada è una realtà che ha seguito anche nelle sedi giuridiche - afferma l'avvocato Walter Rapattoni, legale rappresentante nel processo dell'Aifvs - Il nostro operato è volto a garantire la giustizia e a porre l'accento su tutti gli aspetti istruttori e processuali. È necessario applicare le pene severe previste dalla legge sull'omicidio stradale per chi viola il codice della strada. Nel caso specifico, la pena che rischia l'imputato potrebbe essere molto severa, poiché non sono stati scelti riti alternativi".

A carico del 43enne c'è l'accusa di violazione delle regole imposte dal codice stradale, poiché risultava al cellulare nell'ora in cui si verificò l'accaduto, oltre all'omissione di soccorso (secondo le indagini condotte dai carabinieri l'uomo, dopo l'accaduto, si recò sul posto due volte per poi darsi alla fuga). Riversati sul manto stradale, poco dopo l'impatto, vi erano lo specchietto retrovisore dell'autocarro, il borsello di Diallo e diversi frantumi.

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