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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Montesilvano, truffa sui carburanti da 50 mila euro: due arresti

I Carabinieri di Montesilvano hanno arrestato un camionista di Silvi ed un benzinaio di Pescara accusati di aver messo in atto una truffa sull'erogazione di carburanti superiore ai 50 mila euro

Avevano escogitato un sistema per truffare un imprenditore di un'azienda di trasporti, tramite falsi rifornimenti di carburante da addebitare alla ditta per un importo superiore ai 50 mila euro complessivi, ma sono stati scoperti ed arrestati dai Carabinieri di Montesilvano.

Protagonisti della vicenda un camionista 59enne di Silvi ed un dipendente di una stazione di carburanti di 43 anni di Pescara. Denunciato a piede libero un altro dipendente della stessa stazione di rifornimento, originario di Città Sant'Angelo.

L'imprenditore truffato ha segnalato ai carabinieri un anomalia nei consumi di carburante di uno dei suo camion. I militari hanno così seguito i camionisti individuando il responsabile della truffa. In ufficio il camionista in questione utilizzava tutti i giorni la carta di credito carburante ma non consegnava mai le ricevute in ufficio, nonostante venissero addebitate con regolare fattura le somme in questione.

Il camionista si recava presso un distributore non convenzionato con la ditta, ed una volta sceso dal mezzo andava al bar mentre il dipendente della stazione inseriva la pistola nel serbatoiro senza però erogare carburante. Dopo il finto rifornimento ha proceduto al pagamento con carta per una somma pari a 240 euro.

A quel punto il camion è ripartito e i Carabinieri sono intervenuti bloccando il mezzo per controllare sia il serbatoio del veicolo che la colonnina
del distributore. Fra il camionista e il benzinaio c'era un accordo per effettuare operazioni fittizie di rifornimento per un importo di 240 euro; dalla cassa del distributore veniva prelevata una somma in contanti pari al rifornimento, divisa fra l'autista e i due dipendenti della stazione. Poi erano quest'ultimi a far quadrare i conti con rifornimenti pagati in contanti in modo da non destare sospetti.

L'accusa è di truffa aggravata.

Oggi gli arrestati verranno processati per direttissima.

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