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Montesilvano, sequestrati 5 centri massaggi cinesi: 7 arresti

Li chiamavano "massaggi romantici" ma in realtà erano vere e proprie prestazioni sessuali consumate con ragazze cinesi in cinque centri massaggi fra Montesilvano e Città Sant'Angelo. Un giro d'affari da 1 milione l'anno

Centri massaggi che in realtà offrivano sesso, senza protezioni, con ragazze cinesi sfruttate 24 ore su 24.

Sequestrati dai carabinieri di Montesilvano, guidati dal capitano Marinelli, cinque centri massaggi cinesi fra Montesilvano e Città Sant'Angelo. Sette persone, tutte cinesi, sono state arrestate con l'accusa di sfruttamento della prostituzione e lavoro nero.

Annunci su internet espliciti, ma addirittura volantinaggio in strada, davanti al Tribunale e in spiaggia, con la distribuzione di biglietti da visita consegnati solo a uomini, per pubblicizzare l'attività illecita.

Nessun massaggio terapeutico per i tantissimi clienti, di qualsiasi fascia d'età e ceto sociale, che frequentavano il centro. Le tariffe partivano da 30 euro per un massaggio senza rapporti fino ai 100 120 euro per un'ora di sesso.

Tutto nasce dalla segnalazione di una moglie che ha scoperto il marito a frequentare il centro. La donna ha poi mandato il fratello nel centro per verificare i suoi sospetti, denunciando l'accaduto ai carabinieri. Anche un altro cliente si è recato dai militari, in quanto infastidito dalle proposte sessuali ricevute mentre si era rivolto al centro in buona fede, per un problema ortopedico.

A quel punto i militari, considerando che nella zona i centri aprivano praticamente ogni mese, li hanno passati al setaccio assieme ai NAS per verificare le condizioni igieniche, le autorizzazioni e le regolarità amministrative. Fra l'altro, le ragazze non utilizzavano preservativi durante i rapporti.

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Nessuna ragazza aveva alcuna autorizzazione a svolgere la professione di massaggiatrice, mentre le persone utilizzate per aprire i centri, che invece avevano licenze regolari, erano in realtà solo dei prestanome, peraltro residentI al Nord Italia. Entrambe sono sottoposte all'obbligo di firma.

Gli orari erano ambigui: il centro apriva alle 10 ma addirittura poteva chiudere anche alle 4 di notte. Nel centro massaggi angolano, era stato realizzato un mini appartamento dove le giovani prostitute cinesi potevano dormire. Il fatturato complessivo annuno è di circa 1 milione di euro.

Da segnalare anche la storia di una ragazza cinese arrivata dalla Toscana dopo aver letto un annuncio dove si parlava di massaggi. Quando poi ha capito che doveva prostituirsi, è fuggita dal centro di via Verrotti chiedendo aiuto dopo essere stata picchiata dal titolare.

I centri sono: "Oasi D'Oriente" in via Vestina, "An MO" in via Verrotti, "LINA" in viale Europa, "LIN LIN" in via Verrotti, "LIN LIN" in via Puglia,

Il valore dei beni sequestrati si aggira attorno ai 500 mila euro.

IL VIDEO DELL'OPERAZIONE

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