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Archiviata dal Gip la posizione dell'agente di Montesilvano che sparò al pitbull Tequila, insorge la Lega del Cane

La Lega nazionale per la difesa del Cane, con la presidente Rosati, parla di una decisione incomprensibile ed inaccettabile da parte del giudice del tribunale di Pescara

L'agente della polizia municipale che il 6 febbraio 2019 sparò al pitbull Tequila non sarà processato, in quanto la sua posizione è stata archiviata dal Gip di Pescara. Lo ha fatto sapere la Lega nazionale per la difesa del cane Animal Protection con la presidente Rosati, che parla di una decisione incomprensibile e immotivata. Tequila era sfuggita al controllo della sua famiglia e l'agente intervenuto sparò all'animale nonostante, secondo la Rosati, fosse una cagnolona molto dolce e amata dai bambini di Montesilvano e pochi giorni dopo il fatto i volontari dell'associazione organizzarono una manifestazione davanti al comando della polizia municipale al quale parteciparono moltissimi bambini e cittadini.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Tequila era uscita dal cancello di casa e vagava per le strade circostanti quando avrebbe aggredito alcuni altri cani mentre erano al guinzaglio con i loro proprietari. A quel punto, gli agenti di polizia municipale giunti sul posto hanno prima spruzzato dello spray urticante sul muso di Tequila e, non riuscendo a fermarla in altro modo, hanno sparato due colpi di pistola uccidendola. 

Tequila è stata uccisa e dimenticata dalle istituzioni e lei, come tante altre vittime innocenti, non ha avuto giustizia. Tequila viveva con altri animali in casa, era un cane socializzato, giocherellone e certamente non aggressivo.  Trovo indicativo che non siano state ascoltate come testimoni alcune persone che avevano commentato l’accaduto sui social, dicendo di aver assistito alla scena, per condannare il comportamento degli agenti e difendere quello di Tequila. Al contrario, sono stati ascoltati solo i testimoni che l’hanno accusata di essere aggressiva.

L’unica eccezione è stata la sua educatrice cinofila, che è stata ascoltata ma che non era presente sul posto quando è accaduto il tragico fatto. Allo stesso modo, non è stata presa in minima considerazione la perizia di parte che sconfessava la prima autopsia e rilevava come il foro d’entrata del proiettile fosse quello sull’addome, sparato quindi quando Tequila era a terra e a pancia in su, ovvero, Tequila quando è stata uccisa era in atteggiamento di sottomissione

Per la Lndc, il Gip ha archiviato il caso senza nemmeno un'udienza per la discussione delle ragioni delle parti, come avviene per prassi, e dunque si tratterebbe di un verdetto già scritto sulla base delle persone che hanno fornito racconti derivanti da un momento di panico e frenesia. Secondo la Rosati, a Montesilvano gli agenti della polizia locale non sono preparati a gestire situazioni improvvise di pericolo o emergenza che riguardano i cani.

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