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La sabbia invade il lungomare del Jova Beach Party, Rifondazione Comunista chiede il ripristino della siepe frangivento

Il partito, per voce di Corrado Di Sante, parla di danno erariale e ambientale. Colpa del rialzo della carreggiata in prossimità della spiaggia libera che si trova tra gli stabilimenti Sabbia d'Oro e Bagni Bruno

A Montesilvano un nuovo attacco alla giunta di centrodestra, e in particolare all'assessore Aliano, giunge stavolta dalla segreteria provinciale di Rifondazione Comunista, per voce di Corrado Di Sante. Le conseguenze del dopo Jova Beach Party iniziano a manifestarsi, con la sabbia che si riversa in strada alle prime folate di vento, creando pericoli ai pedoni, ai ciclisti e alla normale circolazione stradale.

Ecco cosa dice Di Sante:

"Invece di utilizzare le poche risorse a disposizione per riparare le buche e gli asfalti malridotti, si è preferito un intervento dannoso. Al di là dei proclami, degli annunci e dei “fumetti”, è ormai acclarato che non esiste alcun progetto di riqualificazione. L'unica azione concreta e urgente resta l'immediato ripristino delle siepi o dei pannelli".

L'aver sradicato le siepi protettive nel tratto adiacente la spiaggia libera, tra gli stabilimenti Sabbia d'Oro e Bagni Bruno, è alla base del problema. Rifondazione parla di danni ambientali, oltre che erariali, dal momento che al ripascimento si aggiunge anche alla rimozione delle dune depositate fino al marciapiede della pineta. Tutti costi di manutenzione straordinaria che si sommano a quelli sostenuti per i recenti lavori lungo viale Aldo Moro.

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