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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Ronde antibivacco, minacciati di morte i consiglieri Aliano e Cilli

C'è chi minimizza e chi invece affronta di petto la questione con metodi ortodossi e in parte risolutivi. La psicosi da immigrato sta sfuggendo di mano a Pubblica Amministrazione e Forze dell'Ordine che si trovano a combattere un fenomeno che nasce da lontano

Le chiamano "ronde antibivacco" e sono spontanee iniziative popolari, spalleggiate da alcuni esponenti politici e da residenti della zona. Servono a scoraggiare e, perchè no, sopprimere l'occupazione abusiva della riserva naturale di Santa Filomena da parte di immigrati, molti dei quali senza fissa dimora, pregiudicati e con a carico provvedimenti di espulsione dal territorio nazionale. Nei giorni scorsi le cronache hanno riportato, e forse ingigantito, la notizia di un'aggressione verbale subìta da una cittadina di Montesilvano che ha affermato di essere stata importunata da un senegalese in evidente stato di ubriachezza molesta. Non si tratta del primo episodio e purtroppo tutto questo non fa che alimentare un focolaio di rabbia e di disappunto che nulla ha a che vedere con l'odio razziale o addirittura l'antisemitismo.

Qui ci va di mezzo la questione sicurezza e l'incolumità delle persone abituate a vivere gli spazi comuni senza doversi guardare alle spalle. C'è chi minimizza, chi tende a strumentalizzare e chi invece affronta di petto la questione con metodi ortodossi e in parte risolutivi. La psicosi da immigrato sta sfuggendo di mano a Pubblica Amministrazione e Forze dell'Ordine che si trovano a combattere un fenomeno che nasce da lontano. Gli spettacolari sgomberi di via Ariosto e l'applicazione del decreto Minnitti e dello Sprar non sono bastati, così come le azioni ripetute di Polizia Locale e Carabinieri, chiamati costantemente ad allontanare gli extracomunitari accampati in pineta e ad arrestare gli spacciatori di colore.

Ronde antibivacco, minacciati di morte i consiglieri Aliano e Cilli-2

L'altra sera c'è stata una pacifica dimostrazione capitanata dai consiglieri comunali Anthony Aliano e Aurelio Cilli e sostenuta da Manola Musa del coordinamento Fratelli d'Italia di Montesilvano e Marco Forconi di Forza Nuova. Hanno aderito centinaia di persone che si sono radunate tra i pini che costeggiano il lungomare, dove stazionano da tempo gruppi di immigrati.

La passeggiata all'altezza di via Bradano e via L'Aquila è servita per manifestare dissenso e per fare un sopralluogo nella zona maggiormente frequentata dagli stranieri. Una presenza massiccia che ha innervosito alcuni africani i quali, forti della loro invulnerabilità al di sopra della legge italiana, sono arrivati allo scontro, minacciando di morte Aliano e Cilli e inveendo contro i manifestanti con atteggiamenti aggressivi e provocatori.

A fare da paciere è stato il Presidente della commissione Lavori Pubblici, Mauro Orsini:

"Premesso che ho una visione multirazziale della società e che la mia famiglia ha adottato un bambino senegalese, ritengo che la mia città necessiti di maggior controllo, prevenzione e repressione da parte degli organi istituzionali e militari, prima che accadino episodi di violenza irreparabili. Chiedo al Sindaco maggiore presenza, dialogo e controllo e non pensare a eventi di facciata come i gemellaggi e i murales costosi".

Duro anche il comunicato di Manola Musa:

"Anche i residenti hanno potuto appurare quanto possano ritenersi oltraggiose dell'intelligenza altrui i tentativi di minimizzare il degrado in cui si imbatte da mesi questa amministrazione. Noi continueremo a chiedere espulsioni fino a quando il quartiere non sarà restituito ai cittadini".

Insomma, Montesilvano si sta trasformando da "città sostenibile" a città "insostenibile" e terra di nessuno.

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