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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Jova Beach Party a Montesilvano, il parere amaro degli ambientalisti

Si discute sull'impatto ambientale della complessa macchina organizzativa in un'area che i tecnici di Nuovo Saline Onlus definiscono "sterile". In sintesi, l'ecosistema è già di per sé irrimediabilmente compromesso

Il Jova Beach Party si può fare a Montesilvano.
È quanto rivelato, con spirito di rassegnazione, dai tecnici di Nuovo Saline Onlus che si occupano di monitoraggio ambientali.

In attesa delle decisioni finali, condizionate dal parere del prefetto di Pescara che ha convocato il comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico, la relazione pubblicata senza alcun incarico ufficiale, ma dettata soltanto dal costante impegno dei vari componenti dell'associazione, lascia intendere che l'area circoscritta per il mega concerto è già stata deturpata negli anni dall'industria del turismo balneare. Pertanto c'è rimasto davvero poco da distruggere.

Nei passaggi fondamentali del documento di resoconto redatto al termine dei vari sopralluoghi, emerge che l'arenile scelto è zoologicamente "sterile" già dagli anni '70 e non risulta abitato da nessuna specie animale. Complice anche la mancata tutela della spiaggia durante l'inverno che non si presta a ospitare volatili e anfibi. Discorso simile anche per la pineta antistante che venne creata artificialmente circa 90 anni fa per soddisfare la richiesta industriale di resina vegetale e legname. Una sorta di macchia mediterranea non naturale già danneggiata sotto il profilo zoologico ed ecologico. In ultimo, il mare che ad inizio settembre tende ad essere spinto dalle correnti verso sud, trascinando qualsiasi cosa finisca in acqua nel tratto marino di Pescara.

In conclusione, fanno sapere quelli del Nuovo Saline Onlus, «il Jova Beach Party non può fare danni ambientali perché lì, purtroppo, non è rimasto più nulla da distruggere».

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