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Montesilvano Montesilvano

Celebrato il 25 aprile a Montesilvano, il messaggio del sindaco De Martinis alla città: "È la nostra festa, quella di tutti gli italiani"

Particolarmente emozionante la presenza della fanfara dei bersaglieri in città, il discorso pronunciato dal sindaco

Celebrata anche a Montesilvano la festa della liberazione con la partecipazione della fanfara dei bersaglieri. Un appuntamento sentito nel corso del quale il sindaco Ottavio De Martinis ha voluto leggere una lettera ai cittadini per ribadire l'importanza di quel diritto, la libertà, che grazie a chi ha combattuto dando anche la sua vita, oggi noi possiamo godere.

“Proprio oggi, settantotto anni fa in una giornata di primavera serena e luminosa come questa, rinasceva la nostra Italia”, ha esordito il primo cittadino. “Dopo il buio, il freddo, la guerra, la devastazione e la povertà di un inverno lunghissimo durato cinque anni, arrivava questa nuova e splendida stagione che avrebbe visto sorgere una nuova Italia, democratica e repubblicana. La nostra Italia, nella quale oggi noi abbiamo la fortuna e il privilegio di vivere”.

“Quello di oggi è quindi sostanzialmente un compleanno, il compleanno di tutti noi e questa è perciò la nostra festa, la festa di tutti gli italiani: società civile e rappresentanti delle istituzioni, amministrazione comunale e associazioni combattentistiche e d’arma, rappresentanti delle forze dell’ordine e delle forze armate – ha detto ancora De Martinis -. È la festa di tutti i cittadini che si ritrovano insieme sotto la bandiera del loro Paese, per scoprirsi vicini l’un l’altro, accomunati da cultura, valori e identità”.

Montesilvano celebra il 25 aprile con la fanfara dei bersaglieri

“Io credo che questa non sia la giornata esclusiva di qualcuno, così come non credo che qualcuno possa sentirsi escluso, non coinvolto, da essa: questa è la giornata di tutti – ha quindi ribadito -. Dei giovani che prenderanno il nostro posto; degli anziani che ci hanno consegnato questo Paese libero e democratico; dei lavoratori che lo costruiscono ogni giorno e lo rendono prospero; di chi ci è nato e di chi è arrivato perché si riconosce nei suoi valori. È il Paese delle mamme e dei papà che guidano le loro bimbe e i loro bimbi nel futuro; delle forze armate, di pubblica sicurezza e di soccorso, che lo rendono sicuro ogni giorno. E questa è anche la giornata che ci deve ispirare il superamento di quegli steccati e contrapposizioni ideologiche generate esattamente un secolo fa. Molto tempo è trascorso da allora: il mondo è profondamente cambiato e con esso è mutata la nostra società”.

Un discorso quello del sindaco in cui non sono mancati i riferimenti all'attualità fatta di conflitti, emergenza climatica, cultuale e sociale e tutto questo, ha proseguito, “ci chiama a nuove sfide. Potremo affrontarle e superarle solo se saremo in grado di farci trovare uniti, non separati o dilaniati da polemiche che il trascorrere dei decenni hanno privato di sostanza. Pensateci bene, soprattutto tre elementi hanno dato forza al nostro Paese da quel lontano ‘45: la laboriosità dei suoi abitanti, il sistema dell’istruzione capace di coltivare e promuovere talenti in tutti i campi, il dono di saper promuovere la pace e il dialogo tra popoli e culture - A noi il compito di continuare a coltivare queste peculiarità, che ci hanno sempre contraddistinto. Un lavoro di ricerca di pace, prosperità, bellezza e felicità che, raccomando a tutti i cittadini, dobbiamo fare anche qui nella nostra Montesilvano, nello scenario quotidiano della nostra vita. Perché Montesilvano possa essere lo specchio dell’Italia più bella”.

“Ringrazio tutti i montesilvanesi che hanno voluto essere presenti qui oggi, che hanno scelto di essere parte di questo momento e condividerlo tutti insieme. A tutti, adulti e soprattutto ai piccini, faccio gli auguri per questo compleanno, perché oggi è la festa di ciascuno di noi – ha concluso - Auguri, auguri a tutti: buona festa della liberazione, che il fremito di rinascita di quella primavera lontana faccia ancora battere forte i nostri cuori”.

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