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Sabato, 20 Aprile 2024
Montesilvano Montesilvano

La Casa della Solidarietà di Montesilvano apre le porte a chi è senza fissa dimora

L'assistito dovrà però sottostare ad alcune regole di vita comunitaria. La struttura comunale ricettiva è gestita dalla Fondazione Caritas Onlus, dall'associazione Spazi di Prossimità e dall'Azienda Speciale

Il Comune di Montesilvano viene in soccorso di chi è in stato di emergenza abitativa, con l'apertura della Casa di Solidarietà Madre Teresa di Calcutta in corso Umberto I.
Questo servizio di prima accoglienza a tempo determinato ha come scopo un graduale reinserimento delle persone senza fissa dimora nella società.

Un compito questo, che spetta agli operatori incaricati dalla Caritas e dell'Azienda Speciale che dovranno seguire caso per caso i fabbisogni e gli obiettivi a breve, media e lunga scadenza delle persone accolte e assistite.

Dieci posti letto in camere arredate e fornite di biancheria che gli alloggiati avranno in comodato d'uso per almeno tre mesi. Ognuno sarà responsabile del proprio alloggio che dovrà essere tenuto pulito e in perfette condizioni. Non sono ammesse assenze ingiustificate per 2 o più notti consecutive, pena l'allontanamento dalla Casa, così come devono essere rispettate le regole di civile convivenza. Possono accedere al servizio nuclei familiari composti da soli adulti e uomini soli dai 18 anni in su. 
«L’assistito dovrà sottostare ad alcune regole di vita comunitaria», afferma l’assessore alle Politiche Sociali, Barbara Di Giovanni, «rispettando il patto sociale condiviso. Ogni inquilino si dovrà impegnare a rispettare le normali e civili regole di comportamento e di convivenza, fra cui il divieto di fumare all’interno della struttura abitativa, di introdurre bevande alcoliche o sostanze stupefacenti di qualsiasi tipo. E' inoltre obbligatorio fare rientro presso la struttura abitativa non oltre le ore 23.00».

L'iniziativa si inserisce all'interno del progetto Pon Inclusione per i casi di povertà estrema e si rivolge in particolare ai papà separati e in grave difficoltà economica. «Non è semplicemente un piano di accoglienza», specifica il consigliere delegato alle Politiche della Casa e alla Sicurezza, Marco Forconi, «ma è un percorso personalizzato che prevede l’inserimento nella società e nel mondo lavorativo con l’assistenza anche di professionisti dall’Azienda Speciale. In questo momento di crisi economica e sociale l’iniziativa fornisce delle risposte concrete alle gravi carenze che si stanno manifestando nel territorio». Del progetto fa parte anche l'associazione Spazi di Prossimità.

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