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C.so Strasburgo, Cordoma a IlPescara.it: "Abbiamo fatto il possibile"

In merito alla vicenda di Corso Strasburgo a Montesilvano, abbiamo voluto sentire il sindaco Cordoma per una replica alle critiche mosse dal comitato di quartiere "Il Gabbiano"

Il Sindaco Cordoma ci ha concesso un'intervista in merito al "caso" di C.so Strasburgo, rispondendo alle critiche del Comitato di Quartiere Il Gabbiano

Signor Sindaco, i residenti del quartiere PP1 ed il Presidente del comitato Il Gabbiano, il Sig. Marino de Ovidiis, dicono che, nonostante i numerosi solleciti, voi della giunta non vi siete mai impegnati con i fatti per aiutare i negozianti di Corso Strasburgo concludendo i famosi 100 metri. Lamentano anche che la costruzione di Via Inghilterra vada a favore delle nuove costruzioni di D'Andrea. Lei cosa risponde?

Abbiamo detto decine di volte al Presidente di Comitato Il Gabbiano che noi non possiamo intervenire sul programma che la ditta D'Andrea ha stabilito. La ditta decide quale opera completare ed entro quando. Il Comune non può intervenire nel merito. Abbiamo fatto in modo che la ditta costruisse prima Via Inghilterra e completasse successivamente le opere stabilite e questo non era mai accaduto da nessuna parte. Se lo abbiamo fatto è stato solo ed esclusivamente per andare in contro ai residenti che erano d'accordo con questa decisione. Io non posso costruire con soldi pubblici il resto di C.so Strasburgo o La Corte dei Conti mi farà rapporto. Inoltre le costruzioni della ditta d'Andrea sono nel famoso "curvone" e non mi risulta che Via Inghilterra unisca quell'area a C.so Strasburgo.

Il Presidente De Ovidiis afferma anche di aver richiesto numerose volte un confronto con lei, ma non è stato mai concesso
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Non è vero, è una bugia. Noi abbiamo concesso numerosi confronti al Comitato il Gabbiano anche quando c'era il vecchio Presidente. Ma poi quando abbiamo visto che il Comitato aveva assunto connotati di propaganda politica abbiamo lasciato perdere perché a quel punto non erano più ingerenze dei cittadini, ma solo propaganda. Lo dimostra il fatto che abbiamo spiegato decine di volte a De Ovidiis dove e in che maniera il Comune ha potere di intervenire, ma si ostinano a non capir o a non voler capire.

Dunque Lei dice che sono solo proteste strumentali? In che senso?


La presidenza del comitato prima era occupata da un'altra persona e ci risulta che si sia dimessa proprio per scontri interni con de Ovidiis. Lo stesso de Landerset che faceva parte della maggioranza, appoggiava la continua propaganda di de Ovidiis. Di fatti successivamente… si è dimesso. E' chiaro che le continue richieste che sta facendo il Comitato Il Gabbiano sono soltanto mosse strumentali per una propaganda politica. Lo dimostra il fatto che non ascoltano le nostre risposte, quelle che sto dando adesso e che ho dato anche a loro in precedenza.

Ed il Convegno del 20 Maggio presso l'Hotel City in cui si dice che Lei non ha fatto parlare il Comitato andandosene improvvisamente?

Quel giorno c'era un Consiglio Comunale e il Comitato Il Gabbiano sa bene di aver interrotto un Consiglio Comunale.

I famosi due metri di ampliamento richiesti dai cittadini per mettere in regola il doppio senso che era pericoloso come mai non sono stati fatti? I negozianti infatti si dicono profondamente colpiti nei loro interessi dato che, invece di allargare la strada e lasciare il doppio senso, C.Strasburgo è stata resa senso unico. Non c'è un modo per accontentarli?

No. Ho spiegato più volte anche questo. Il terreno accanto è privato ed il Comune non può intervenire.

De Ovidiis parla anche delle bande sonore in Via Portogallo, che son state messe grazie all'intervento di de Landerset e poi tolte una settimana dopo. Non è un pò strano? Subito dopo avevate promesso un apparecchio che calcolasse automaticamente l'alta velocità, ma non è stato mai messo. Ma non costa di più un apparecchio del genere delle bande sonore?

Si assolutamente, costa di più ma è meno rumoroso. Le bande sonore in Via Portogallo facevano troppo rumore e son state tolte perché avevano scatenato le proteste di altri cittadini. Inoltre nn avevano senso a 20 metri dall'incrocio.

Se non avevano senso allora perché le avete messe?

Inizialmente si pensava che potesse essere un metodo giusto per fare in modo che non vi fossero auto che vanno ad alta velocità come molti lamentavano.

De Ovidiis ancora lamenta che nel PP1 ci sono appartamenti in un medesimo palazzo dove qualcuno ha l'agibilità ed altri non ce l'hanno, anche se gli appartamenti si trovano nel medesimo fabbricato. C'è addirittura chi richiede l'agibilità da 10 anni pur avendo acquistato casa ed averla pagata completamente.

É molto strana questa cosa. Non sono al corrente di un fatto del genere, ma devo presumere che se c'è qualcuno che non ha ottenuto l'agibilità significa che ha acquistato l'appartamento in difformità rispetto al progetto che risulta a noi. Oppure può aver inserito qualche modifica all'interno dello stesso appartamento.  

I negozianti sono arrabbiatissimi per molte cose: dicono infatti che i lavori dovevano finire da moltissimi anni e la concessione viene data sempre alla ditta D'Andrea che li tiene in una situazione di stallo. Non fatturano nulla ed hanno troppe spese. Hanno tentato così di risparmiare sulle bollette mettendo un'insegna unica su Via Aldo Moro e l'hanno dovuta togliere ricevendo in cambio una multa di 1000 euro perché la zona è considerata Bene Ambientale.

E' vero: con le zone sotto tutela dei Beni Ambientali non si scherza e noi non possiamo ancora una volta fare nulla. Sono scollegati dall'attività comunale. Purtroppo capiamo la rabbia dei negozianti ma non possiamo farci nulla.

I residenti lamentano anche il degrado che la condizione dei Senegalesi imprime all'immagine e alla vivibilità di C. Strasburgo. Nella via che conduce all'accesso del campo infatti, ci sono alcune prostitute la sera. Lei cosa risponde?


Io non me la sento di attaccare i Senegalesi, non è colpa loro. Abbiamo fatto tanto per loro perché molti di loro sono persone apprezzabili e non è giusto che vengano isolate. Molti studiano, lavorano, sono persone civili che vorrebbero lavorare ed integrarsi con il nostro paese per migliorare la loro condizione. Vorrebbero fare molto di più e noi dobbiamo aiutarli e vogliamo aiutarli. E' una colpa? Penso che il degrado sia vissuto principalmente da questi immigrati che non sono un "peso", sono esseri umani. Adesso hanno un'associazione e potrebbero anche dialogare con loro se hanno un problema.

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