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Cronaca Montesilvano

Montesilvano: Vincenzo Gentile e il suo "Museo del Vintage"

Il noto imprenditore ha coltivato negli ultimi anni una passione smisurata per gli oggetti antichi ed oggi dispone di un patrimonio di inestimabile valore. Il suo sogno è creare il primo spazio espositivo dedicato allo stile "retrò"

E' riduttivo definirla "Banca dell'usato" o più comunemente "Mercatino delle pulci". Quella di Vincenzo Gentile, instancabile innovatore di mode e di tendenze, è molto di più di una semplice attività da rigattiere. Ciò che ha costruito negli anni è qualcosa che va oltre l'aspetto prettamente commerciale e che andrebbe opportunamente valorizzato sotto il profilo storico, culturale ed artistico. Nel suo ampio magazzino sono custoditi migliaia di oggetti di valore e reperti di epoche ormai lontane, frutto di una capillare ricerca di rarità da collezionare. Un lavoro che l'ex re delle discoteche, delle pellicce  e delle tv ha portato avanti negli ultimi anni, investendo risorse e prendendo contatti con altri appassionati del genere vintage.

Banca dell'Usato Montesilvano

Oggi custodisce oltre 40 mila oggetti introvabili ed un parco di auto d'epoca che noleggia a grossi produttori cinematografici. Nell'elenco figurano Cadillac, Rolls Royce, Mercedes Pagoda cabrio, Wolkswagen T1, Pickup degli anni '50 e addirittura i Double Decker, i bus inglesi a due piani. Difficile fare una perizia di stima per quantificare l'esatto ammontare di tutti i beni accumulati. All'interno del capannone di Corso Umberto a Montesilvano sono in bella mostra anche macchine da presa e illuminatori da esterno che vennero utilizzati per la realizzazione del kolossal "Ben Hur", oltre a juke box americani, pezzi di antiquariato, i primi modelli di apparecchi televisivi, rudimentali macchine fotografiche e motociclette del dopoguerra quali Harley Davidson, Triumph e Lambretta. Qualche anno fa il nucleo regionale della polizia tributaria sequestrò per "violazione delle norme sulla tutela dei beni culturali e archeologici" un busto di epoca romana risalente a primo secolo dopo Cristo.

"Lo acquistai per pochi spiccioli da un'antiquario in via Regina Margherita - rivela Gentile - convinti entrambi si trattasse di una copia ottocentesca. L'ho avuto esposto per diversi anni sul bancone del bar nella mia discoteca, il Caesar, e non potevo mai immaginare di avere un reperto così prezioso. Oggi è nelle mani della Soprintendenza alle Belle Arti e sono disposto a fare ricorso e appello anche alla Corte Europea di Giustizia per recuperare quel busto"

Ma la battaglia dell'imprenditore pescarese è orientata su un altro suo cruccio.

"Chiedo alla Regione e alle istituzioni tutte di poter usufruire di un'area di almeno 50 mila metri quadri per realizzare il più grande museo vintage d'Europa. Sono certo che attirerebbe turisti e visitatori da ogni angolo del mondo, ma nessun amministratore è stato finora così lungimirante da capire l'importanza di tale progetto".

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