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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza del Sacro Cuore

Manifestazione a favore dell'Ucraina, piazza Sacro Cuore si accende per la pace

Anche a Pescara la rete di Europe for peace ha voluto far sentire la propria voce contro la guerra in Ucraina

Anche a Pescara la rete di Europe for peace ha voluto far sentire la propria voce contro la guerra in Ucraina, e lo ha fatto a un anno esatto dallo scoppio del conflitto. In piazza Sacro Cuore si è tenuta oggi pomeriggio una manifestazione per la pace che ha coinciso tra l'altro con una ricorrenza importante: i 33 anni dalla morte di Sandro Pertini, avvenuta appunto il 24 febbraio 1990.

Nicola Palombaro dell'Anpi, nel suo intervento, ha ricordato che "oggi siamo a un anno dall'invasione dell'Ucraina e ci troviamo qui per ribadire che la pace è l'unica vittoria". Dopo aver attaccato il ministro Valditara per le critiche rivolte alla preside del liceo Michelangiolo di Firenze, Palombaro ha aggiunto: "Non ho mai pensato che per spegnere un incendio lo si debba rinfocolare portando altri pezzi di legno. Nessuno parla di tavolo di negoziato, si parla soltanto di guerra. Noi siamo stati visti come gli amici di Putin, come coloro che volevano salvaguardare la Russia, ma oggi dobbiamo fare un passo avanti. L'articolo 11 della costituzione è chiarissimo: l'Italia ripudia la guerra. Ma questo paese di fatto sta entrando in guerra, violando la costituzione. Noi siamo anti fascisti e diciamo: viva la pace, viva l'antifascismo".

Manifestazione per la pace in piazza Sacro Cuore

Renato Di Nicola del Forum H2O ha invece ammonito: "Ciascuno di noi deve dire: "Io in guerra non ci vado, io diserto la guerra". Ogni nazionalismo nutre l'altro. Ciò che è successo un anno fa serviva per metterci tutti sull'attenti, perché dovevano prepararci". E le cose vanno sempre peggio: "Adesso è stata tolta la copertura sanitaria anche agli ucraini che stanno in Abruzzo", ha evidenziato Di Nicola, facendo altresì notare che per aumentare le spese militari i soldi si trovano, ma per altre cose no. L'attivista ha lanciato i suoi strali anche contro l'America: "Il 40% delle terre coltivabili in Ucraina è già stato venduto alle multinazionali americane. Gli Stati Uniti hanno invaso per 52 volte i paesi del mondo e nessuno ha detto niente". Poi ha concluso: "Non possiamo accettare che la guerra che ci propinano in tv copra tutto il resto. Non possiamo aspettare che arrivi la dichiarazione di guerra ufficiale, ma dobbiamo disertare. L'unica possibilità di cambio siamo noi".

Silvia Tauro, presidente di Legambiente Pescara, ha spostato il discorso sul versante energetico: "Se avessimo investito nelle energie rinnovabili, saremmo stati più liberi. E invece adesso paghiamo una scelta obbligata. Oggi siamo interconnessi per interessi economici. Se avessimo fatto una scelta diversa a livello energetico, ci troveremmo ad affontare un'altra situazione". Tauro ha insistito sul "diritto alla non belligeranza" sottolineando inoltre che Legambiente, "in quanto associazione ambientalista, ha il pacifismo nel proprio statuto. Ricordiamoci sempre che la pace è rinnovabile".

L'appello: "Disarmare la pace, disertare la guerra"

Giancarlo Del Torto, volontario di Emergency, ha ovviamente ricordato la figura del fondatore Gino Strada: "Lui ci ha insegnato che un mondo senza guerra è possibile. E non bisogna liquidare questo pensiero come un'utopia". Tra il pubblico si sono visti l'ex procuratore Nicola Trifuoggi, il segretario regionale di Sinistra Italiana Daniele Licheri, la capogruppo comunale del M5S Erika Alessandrini, il biologo Giovanni Damiani e l'esponente del Pd Saverio Gileno. Da Sulmona è arrivato lo storico attivista Mario Pizzola, membro del movimento No Snam, che ha preso la parola per rimarcare le contraddizioni dei potenti della terra di oggi.

Prima delle conclusioni, affidate a Luca Ondifero della Cgil, è stato il turno di Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, che ha tuonato: "L'Italia è diventata la piattaforma militare della Nato e degli Stati Uniti con la complicità di tutti i partiti dell'arco costituzionale, che io invece chiamo "arco incostituzionale". Di fronte a tutto ciò che sta accadendo non c'è rabbia. Eppure c'è una legge che stabilisce che l'Italia non può mandare armi a paesi belligeranti. Non ci si può dire pacifisti e poi votare per l'invio delle armi. Stiamo diventando un paese militarista. L'Italia è corresponsabile dello scoppio di questa guerra. Quando ero parlamentare, si votò il no all'ingresso dell'Ucraina nella Nato perché tutti sapevano che questa cosa avrebbe scatenato una reazione. Noi pacifisti veniamo accusati di essere filoputiniani, ma non è così. Voglio ricordare che Umberto Terracini, uno dei nostri padri Costituenti, andò in galera perché si opponeva alla prima guerra mondiale. Gli Stati Uniti non vanno in giro a esportare democrazia: noi questa balla non ce la beviamo!".

La bandiera della pace esposta in piazza Sacro Cuore

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