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Cronaca Portanuova / Via Alfonso di Vestea

L'amarezza di Sisto Rainaldi della palestra Living: "Come noi, tanti altri abbasseranno la serranda"

Il fondatore di questa storica attività di palestra ha dovuto mollare, dopo mesi di forzata chiusura causa Covid. "Il governo ha totalmente abbandonato la nostra categoria"

Sono state parole forti, toccanti e meditate, quelle scritte dalla famiglia Rainaldi per annunciare la fine di una storica attività, la Asd palestra Living.
A Pescara era una vera e propria istituzione, da quasi quarant'anni.

Un po' tutti i pescaresi hanno per via diretta e indiretta conosciuto Living, che nel lungo periodo ha resistito a tanti urti della vita, come cantava Luca Carboni; a tutti gli urti, anche le mode che cambiano, tranne che all'ultimo: la crisi pandemica.

Come si sa, negli ultimi 14 mesi le palestre hanno potuto riaprire parzialmente i battenti solo nei mesi estivi scorsi, quelli di minore affluenza, decisamente troppo pochi per ammortizzare le spese che comunque hanno continuato ad andare avanti. Il fondatore Sisto Rainaldi: «La nostra struttura di via Alfonso di Vestea è molto grande, 500 metri quadrati, ha costi di gestione alti, inoltre nei mesi passati abbiamo dovuto sostenere ingenti spese per adeguarci alle normative di sicurezza Covid. Quella di chiudere l'associazione è stata una scelta dolorosa per tutta la mia famiglia». Queste le prime parole utilizzate nella lettera di addio: «È iniziato tutto il 15 settembre del 1984, 37 anni sono tanti, ed è per questo che non è facile trovare le esatte parole per parlare di ciò che sta avvenendo. Abbiamo aspettato, abbiamo valutato, abbiamo lottato e ci siamo adeguati a questa situazione che ha stravolto il nostro modo di vivere, lavorare , rapportarci e praticare sport, ma ad oggi abbiamo deciso, e comunichiamo la fine della nostra a.s.d.»...

Sisto Rainaldi nello sport ci vive praticamente da sempre, la sua è una famiglia molto rappresentativa a Pescara. Suo padre Ernesto è stato storico medico del Pescara calcio e anche della pallanuoto pescarese, mentre Sisto ha giocato a pallanuoto arrivando fino alla serie A proprio con i colori biancazzurri. Erano gli anni belli: «Erano gli anni in cui c'era entusiasmo e Pescara era sotto tanti aspetti della vita una realtà emergente. Anche nella nostra creatura Living ci siamo tolti tante belle soddisfazioni, faccio anche fatica a trovare le parole per ricordare quante persone sono passate da noi come utenti e poi sono diventate amiche. Perché pur avendo un passato da sportivo agonista, a Living noi abbiamo sempre voluto portare innanzitutto benessere fisico e mentale». Per un lungo periodo, Living è stato anche un punto di ritrovo sociale per i pescaresi che amavano un certo stile di vita, insomma un pezzo di storia che ora abbassa la serranda.

«Purtroppo con la situazione che si è venuta a creare, molti miei colleghi saranno costretti a farlo. Sono polemico? Certo che lo sono, il governo ha letteralmente abbandonato certe categorie e questo è il risultato. Vedo che molti imprenditori scendono in piazza per protestare e io sono dalla loro parte, ma bisogna fare delle distinzioni. Alcune attività hanno avuto un forte calo, ma in qualche modo gli hanno dato la possibilità di tenersi a galla, mentre altre sono state considerate responsabili di chissà cosa, mi riferisco ovviamente alle palestre ma anche al mondo della cultura, dello spettacolo, della musica, ai cinema, al turismo, agli alberghi».

Insieme al fondatore Sisto, c'è anche il figlio Alessio, che negli ultimi anni aveva assunto la carica di presidente della associazione: «Proprio per il rispetto che abbiamo sempre avuto per i nostri associati, che sono anche amici, stiamo cercando di indirizzare chi volesse verso altre strutture con cui stiamo intrattenendo rapporti, per consentire loro di tornare in palestra quando ci sarà l'ok da parte del governo. Per il futuro si vedrà, adesso stiamo tentando di metabolizzare questo momento, che vi assicuro non è facile».

Non è una semplice storia di palestra o di lavoro, è un pezzo di vita che si chiude e magari si apre altro. Ecco perché, dall'articolo, mai potrà trasparire la commozione con la quale Sisto e Alessio ci hanno raccontato le ultime ore dell'associazione Living. Come se se ne fosse andato un familiare.

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