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Cronaca

Libro di Erri De Luca nel cestino, è polemica per un post di Presutti

Scrive il capogruppo Pd: "Un mio amico ha trovato sotto l'ombrellone un libercolo di Erri De Luca e l'ha fiondato agilmente nel cestino più vicino. Un benemerito della cultura nazionale"

“Un mio amico ha trovato sotto l’ombrellone un libercolo di Erri De Luca e l’ha fiondato agilmente nel cestino piu’ vicino. Un benemerito della cultura nazionale”.

E’ il post pubblicato su Facebook dal capogruppo del Pd al Comune di Pescara, Marco Presutti, insegnante di italiano, storia e latino. La frase di Presutti, che tra il settembre 2013 e il febbraio 2014 e’ stato anche Consigliere presso gli Uffici di diretta collaborazione del Ministro dell’Istruzione, dell’Universita’ e della Ricerca, ha provocato numerose reazioni.

Il Movimento 5 stelle, sempre su Facebook, ha stigmatizzato il post chiedendo le dimissioni di Presutti “per il pericoloso deragliamento antidemocratico e dittatoriale che le sue parole rappresentano”. Diversi anche i commenti sul profilo Facebook di Presutti: “Erri De Luca e’ un grande” e “i libri non si buttano mai”. Qualcuno evidenzia che “l’ultima volta che hanno buttato libri (in un falo’) in Europa abbiamo avuto 60 milioni di morti. La Storia ha pessimi allievi…” e chi domanda dove sia “ubicato il cestino in questione”. Ma c’e’ anche chi commenta “spero che Erri De Luca si dedichi definitivamente al movimento No Tav e smetta di scrivere”.

"Un capogruppo del Pd che esulta nel vedere un libro di Erri De Luca buttato in un cestino – sottolinea la capogruppo del M5S in Consiglio comunale, Enrica Sabatini – e’ la perfetta e gravissima risposta locale del ‘renzusconismo’ che dalla manipolazione dell’informazione trae esistenza e persistenza. Mi ricorda cosi’ tanto il dialogo tra il capo degli ‘incendiari’ e Guy Montag, il protagonista del libro ‘Fahrenheit 451′. Comprendo che per il Pd mettere a tacere le idee, impedire una visione critica della realta’ e alimentare una cultura omologata e di facile manipolazione sia, ad oggi, l’unico strumento di sopravvivenza. Sinceramente pero’ credo che un rappresentante delle istituzioni, oltre che professore nella vita, che incita ad un gesto cosi’ violento, denigrando in modo cosi’ gratuito un autore come Erri De Luca dovrebbe avere il buon senso di dimettersi. La verita’ e’ che, per quanto desiderino cestinare o bruciare le voci di liberta’, i ‘pazzi’ che leggono i libri (e li scrivono) e che desiderano vivere in modo diverso, esistono. Se ne facciano una ragione".

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