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Cronaca

Il giovane avvocato pescarese rapinato e accoltellato a Roma: "Scioccato, poteva succedere a chiunque"

Jacopo De Marco, 26 anni, racconta a RomaToday gli attimi di paura vissuti nel posteggio di piazzale Clodio

Il giovane avvocato di Pescara è stato sorpreso alle 9 del mattino da un uomo armato di coltello e dal complice nel posteggio di piazzale Clodio a Roma.
È stato ferito a una mano e gli ha consegnato l'orologio Rolex che portava al polso per evitare conseguenze peggiori.

Gli attimi di vera paura vissuti lunedì mattina Jacopo De Marco li ha raccontati a RomaToday.

De Marco, avvocato penalista praticante nello studio del padre, che aveva accompagnato per un'udienza in tribunale nella Capitale, a distanza di 24 ore si dice ancora incredulo per quanto accaduto, visto che nel giro di qualche istante si è ritrovato aggredito da due due uomini con un coltello puntato all'addome. Proprio per schivare una coltellata è rimasto ferito a una mano. 

«Io davvero non me l’aspettavo, per l’orario e per la zona», spiega a RomaToday, «non sono di Roma, ma so che è una zona centrale, e quanto accaduto mi ha scioccato proprio perché così inatteso. Avevamo udienza in corte d’appello alle 9, siamo arrivati proprio a quell’ora e quindi ho deciso di far scendere mio padre per consentirgli di andare in udienza mentre io cercavo parcheggio. Mi sono diretto verso quello più vicino all’ingresso del tribunale proprio per evitare di ritrovarmi troppo defilato, e mentre entravo con la macchina ho visto due uomini che hanno attirato la mia attenzione per l’atteggiamento e l’aspetto che avevano. Uno dei due aveva il viso coperto da uno scaldacollo, occhiali e cappuccio e si è diretto verso la mia auto: apro lo sportello, mi giro per prendere qualche moneta e in pochi istanti mi trovo l’uomo sopra che mi punta un coltello alla pancia e mi intima "dammi tutto quello che hai". Do una botta al cellulare, che cade in auto, e poi gli blocco i polsi e cerco di spostarlo, nel frattempo il coltello mi stava tagliando. Quando ha visto che non avevo intenzione di dargli nulla ha puntato verso l’addome: ho bloccato il colpo, mi sono ritrovato accoltellato alla mano. A quel punto mi sono davvero spaventato e mi sono offerto di dargli il mio orologio». 

De Marco poi racconta gli attimi immediatamente successivi: «Mi ha detto "non chiamare nessuno sennò finisci male", io sono rimasto ammutolito, il taglio sanguinava. Sono sceso dall’auto mentre si allontanavano, ero sotto choc, cercavo il telefono e vedevo il complice che da lontano mi fissava minaccioso, a volto completamente scoperto, per intimidirmi. Nel frattempo è arrivata una macchina, la conducente mi ha chiesto se stavo bene, le ho mostrato la mano e le ho chiesto di chiamare i carabinieri».
I carabinieri sono giunti in fretta e poco dopo sono riusciuti a bloccare l'auto in fuga con il rapinatore ancora in possesso del coltello usato per l'aggressione. Nessuna traccia invece dell'orologio.

«Non so dove l’abbiano gettato», dice De Marco, «sospetto ci fosse un terzo uomo, un altro complice, in zona. Purtroppo non ci sono neanche telecamere nei parcheggi, pensavo ci fossero almeno lì. È andata bene, la coltellata poteva arrivare da qualche altra parte, ma è allarmante che una cosa del genere sia accaduta alle 9 di mattina in una zona così. Poteva capitare a chiunque, a una donna, a una persona anziana: io ero tranquillissimo, non mi sarei mai aspettato nulla del genere». 
 

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