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Cronaca

Scoperte irregolarità nell'appalto per i lavori in una scuola abruzzese, indagati anche dipendenti comunali

L'indagine è stata condotta dai militari della guardia di finanza di Teramo

Sono state scoperte irregolarità su un appalto di oltre due milioni di euro per l'affidamento dei lavori di realizzazione di una scuola a Teramo.
Per questo motivo sono indagate 5 persone e 2 società.

Alla fine di articolate indagini di polizia giudiziaria eseguite dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Teramo, coordinate da Stefano Giovagnoni, sostituto procuratore nella locale procura della Repubblica, sono stati contestati illeciti penali perpetrati in materia di appalti pubblici inerenti un bando di gara risalente al 2016, promosso dal Comune di Teramo per la costruzione di una scuola dell’infanzia del capoluogo, ultimata nel 2021, per un importo complessivo del progetto pari a 2.067.050,92 euro.

L'attività investigativa, posta in essere con sopralluoghi atti ad appurare lo stato di avanzamento dei lavori, disamina documentale, escussione a sommarie informazioni testimoniali, corroborata dai risultati di una consulenza tecnica hanno permesso di appurare presunte condotte illecite poste in essere da tre dipendenti del Comune di Teramo, in particolare un dirigente, un tecnico e un ex dirigente oltre a due rappresentanti legali delle società interessate. Tra le innumerevoli anomalie riscontrate nella gestione della gara di appalto, l’aggiudicazione del secondo lotto di lavori alla medesima “Ati” avvenuta senza l’indizione di una necessaria nuova gara pubblica, procurando, in tal modo, un ingiusto vantaggio patrimoniale alla citata associazione, per un valore complessivo di 455.700,54 euro. Inoltre, la costituzione dell’associazione temporanea di impresa da parte dei due imprenditori, si ipotizza avvenuta esclusivamente e strumentalmente allo scopo di garantire il cumulo dei requisiti speciali di qualificazione richiesti proprio dalla gara di appalto, generando, di fatto, una turbativa d’asta.
Alla fine delle delle indagini preliminari, la procura della Repubblica di Teramo ha ipotizzato, nei confronti delle predette persone fisiche, i reati di “abuso d’ufficio”, di “turbata libertà degli incanti” e di “truffa in danno dello Stato" e, nei confronti della persona giuridica l’’illecito amministrativo dipendente da reato” depositando, nella cancelleria del giudice, la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei medesimi. Il contrasto agli illeciti nel settore della spesa pubblica e all'illegalità nella pubblica amministrazione costituiscono per la guardia di finanza base di garanzia contro l'inquinamento del settore degli appalti che emargina le imprese oneste dalle procedure a evidenza pubblica, con l'ulteriore, negativo effetto rappresentato dalla penetrazione di una economia illegale in settori strategici. 

È bene ricordare che vige il principio della presunzione di innocenza per gli indagati. 

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