rotate-mobile
Venerdì, 29 Settembre 2023
Cronaca

Il dirigente comunale Trisi e l'imprenditore De Leonibus si avvalgono della facoltà di non rispondere

Nulla di fatto nell'interrogatorio di garanzia di due dei 4 arrestati nell'ambito dell'inchiesta "Tana delle tigri" su presunti appalti truccati nel Comune di Pescara

Il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune di Pescara, Fabrizio Trisi, e l'imprenditore Vincenzo De Leonibus si sono avvalsi della facoltà di non rispondere in occasione dell'odierno interrogatorio di garanzia con il Gip del tribunale di Pescara.
Entrambi sono in agli arresti, il primo nel carcere Madonna del Freddo di Chieti e il secondo nel San Donato, per le presunte mazzette negli appalti pubblici.

Come riferisce l'agenzia La Presse, la documentazione prodotta dalla Procura nei confronti dei due è davvero corposa.

A vario titolo, devono rispondere di corruzione, turbativa d'asta, spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti. Sono 17 gli indagati iscritti nel registro dell'inchiesta "Tana delle tigri". Tra questi altri due sono finiti in carcere, accusati di aver fornito droga all'imprenditore 41enne e all'ex dirigente comunale che l'avrebbe consumata con altri due funzionari nella "Tana delle tigri", il locale da cui prende il nome l'indagine condotta dalla guardia di finanza. Indagato anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, per un presunto finanziamento illecito politico elettorale che sarebbe stato erogato dal legale rappresentante della società "Pescara energia", su richiesta di Trisi, per 400 euro, per una cena elettorale in uno stabilimento di Pescara. De Leonibus, accompagnato in aula dagli avvocati Augusto La Morgia e Sergio della Rocca, è stato il primo a essere chiamato per l'interrogatorio dinanzi al giudice delle indagini preliminari, Fabrizio Cingolani.

«De Leonibus è particolarmente provato sotto il profilo psicologico e non è abbastanza lucido per poter rilasciare qualsiasi dichiarazione», fa sapere l'avvocato La Morgia. Ha negato qualsiasi addebito e coinvolgimento Vincenzo Ciarelli, uno dei due accusati di spaccio di stupefacenti, difeso dall'avvocato Roberto Serino. Il legale ha sottolineato che in possesso della pubblica accusa ci sarebbero solo i contenuti di alcune intercettazioni telefoniche, facilmente reinterpretabili. Avrebbe confermato invece di aver ceduto della droga al dirigente indagato, ma a titolo di amicizia, Pino Mauro Marcaurelio, difeso dal legale Gianluigi Amoroso. L'inchiesta è coordinata dai sostituti procuratori Luca Sciaretta e Anna Benigni. Il giudice e la pubblica accusa oggi hanno raggiunto anche Trisi, nel carcere di Chieti, per l'interrogatorio di garanzia. L'ex dirigente, difeso da Marco Spagnuolo, non ha risposto alle domande.

Si parla di
Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Il dirigente comunale Trisi e l'imprenditore De Leonibus si avvalgono della facoltà di non rispondere

IlPescara è in caricamento