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Cronaca

Rigopiano, Ruffini si difende: "Non potevo essere l'uomo solo al comando"

Lettera aperta agli organi di stampa da parte dell'ex segretario del governatore Luciano D'Alfonso in merito alle intercettazioni che lo riguardano: "In quei giorni in Abruzzo è mancato lo Stato"

"E' mancata un'efficace gestione e coordinamento dell'emergenza. Il mio sfogo contro Prefetto e Prefettura segnalava questo problema. Un pezzo dello Stato non si era accorto, se non in ritardo, che c'era bisogno dello Stato in Abruzzo in quei giorni. Che le turbine erano poche, che le strade erano impercorribili, che l'emergenza aveva carattere eccezionale, che il prolungarsi degli eventi atmosferici avrebbe, come purtroppo poi è accaduto, potuto produrre anche vittime tra i civili".

Lo scrive in una lunga lettera inviata agli organi di stampa Claudio Ruffini (non indagato), ex segretario particolare del presidente della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, in merito alle intercettazioni che lo riguardano inerenti i giorni di maltempo di metà gennaio, tra cui anche il 18, giorno della tragedia dell'hotel Rigopiano in cui sono morte 29 persone.

"Di certo non poteva essere Claudio Ruffini l'uomo solo al 'comando' - aggiunge l'ex segretario - per gestire una calamità di tali proporzioni, sconosciuta in Abruzzo se non in Italia".

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