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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Mare inquinato: il Ciba incarica un legale e un pool di esperti

Preoccupati dello stato delle acque, i balneatori di Pescara hanno dato mandato a un legale e a un pool di esperti per approfondire quanto accaduto nelle ultime settimane

Preoccupati dello stato delle acque di mare e fiume Pescara, i balneatori del Ciba (Consorzio Imprese Balneari dell’Adriatico) hanno dato mandato a un legale e a un pool di esperti per approfondire quanto accaduto nelle ultime settimane e ricostruire le tappe che hanno portato ‘all’attuale situazione di inquinamento’.

Il senso della protesta è stato sintetizzato in una locandina che verrà affissa negli stabilimenti balneari aderenti al CIBA, cioè Plinius, Coralba, Circolo della Vela, Tramonto, Nettuno, Trieste, Lido, Oriente, Apollo, Gilda, Sirenetta, Penelope, Zara, Croce del Sud, Miramare, La Prora, La Mila, 4 Vele, Tortuga, Saturno, Pepito Beach, SoleLuna e Lido Beach.

“Vogliamo capire esattamente come e perché la risorsa principale della nostra città sia stata così maltrattata negli ultimi 20 anni – spiega Stefano Cardelli, presidente del Consorzio e titolare dello stabilimento Nettuno – A nostro parere l’inquinamento del mare è stato in gran parte causato dalla diga foranea, che ostacola il naturale deflusso del fiume, dal mancato funzionamento del sistema di depurazione e dagli scarichi abusivi. Riteniamo, però, che sia indispensabile, individuare tutti i fattori che hanno causato l’emergenza estiva ed accertare le responsabilità di chi avrebbe dovuto vigilare per segnalare eventuali criticità”.

Per la vicenda dello sversamento nel fiume Pescara – e quindi in mare – di più di 30 mila metri cubi di liquami per la rottura di una condotta fognaria, a luglio, la Procura pescarese ha aperto un fascicolo.

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