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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

"Infermiera assalita dai parenti di un paziente", la denuncia del Nursind

E' polemica dopo l'aggressione a una donna. Argentini: "Gli atti di violenza a danno del personale sanitario, nel presidio ospedaliero di Pescara, si verificano sempre con maggiore frequenza nei reparti che hanno l’annoso problema del sovraffollamento"

Il NURSIND ha appresso dell’aggressione a un'infermiera, nello svolgimento del servizio, il 6 agosto scorso presso l’Unità Operativa di Geriatria ala sud dell'ospedale di Pescara. In merito, l'organizzazione sindacale ha inviato una lettera al Direttore Generale della ASL Armando Mancini, per denunciare l'accaduto.

"L’infermiera - spiega il segretario provinciale Antonio Argentini - aveva invitato presso l’uscita i parenti che si erano attardati oltre l’orario consentito di visita, per poter attendere alle attività di cura e garantire la privacy ad alcuni pazienti ricoverati lungo il corridoio. In seguito al decesso di una paziente l’infermiera invitava i congiunti del defunto a entrare: è in questa occasione che i familiari di un altro paziente manifestavano la richiesta di entrare ma, dinanzi al diniego, le inveivano contro con espressioni verbali e fisiche aggressive, ritenendo il divieto ingiusto e sostenendo che vi fossero dei favoritismi, affermazioni riferite palesemente infondate. L’aggressione subita ha costretto l’infermiera a ricorrere alle cure dei sanitari presso il pronto soccorso, attivando la pratica INAIL, la denuncia all’autorità giudiziaria e la redazione della scheda di incident reporting. Le attività assistenziali, depauperate per l’infortunio dell’infermiera, hanno subito un rallentamento gravando unicamente sulla restante infermiera di turno e sui due operatori socio-sanitari, un carico di lavoro di per sé faticoso accresciuto dal perenne sovraffollamento in cui versa l’unità operativa".

Per Argentini, "Gli atti di violenza a danno del personale sanitario, nel presidio ospedaliero di Pescara, si verificano sempre con maggiore frequenza nei reparti che hanno l’annoso problema del sovraffollamento: Geriatria, Medicina, centri di Salute Mentali, Psichiatria e in particolare presso il Pronto Soccorso, eventi puntualmente denunciati dal Nursind ma invano. La situazione descritta genera negli operatori sanitari frustrazione, malessere, fino a giungere a fenomeni di burnout, e infine il degrado e la disorganizzazione esasperano gli animi dei degenti e dei parenti che sfogano la loro rabbia in modo irrazionale, inaccettabile e ingiustificabile contro il personale a loro prossimo. Un reparto non può accogliere in modo indefinito i ricoverati posti lungo i corridoi o presso altre unità operative; l’ingovernabilità delle attività cliniche ed assistenziali favoriscono l’insorgenza di eventi avversi".

Il Nursind chiede "la presenza di una guardia armata, aumento del personale, alternative ai ricoveri nei corridoi" e l'istituzione di "corsi di formazione per riconoscere e fronteggiare eventi aggressivi". Il Direttivo regionale e Provinciale del sindacato vigilerà attentamente sull’implementazione di azioni di miglioramento e sull’applicazione di quanto indicato dalle norme vigenti: "Se la risposta sarà inadeguata - conclude Argentini - procederemo per le vie giudiziarie. Il nostro obiettivo è garantire risposte di salute soddisfacenti ai cittadini prevenendo di conseguenza gesti pericolosi per l’incolumità dei professionisti". 

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