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Cronaca

Incendiano una moto per vendetta, arrestati tre uomini [FOTO]

L'episodio, verificatosi a Rancitelli, risale allo scorso 18 luglio. Il mezzo, che appartiene a un individuo noto alle forze dell'ordine, era stato parcheggiato in una strada del quartiere. Gli arresti sono stati eseguiti dalla polizia

Un mese fa avevano incendiato una moto per vendetta, e ora sono stati arrestati dalla polizia. L'episodio, verificatosi a Rancitelli, risale allo scorso 18 luglio. Il mezzo, che appartiene a un individuo noto alle forze dell'ordine, era stato parcheggiato in una strada del quartiere. In manette sono finiti tre uomini del posto, tutti con precedenti.

Quel giorno (una domenica pomeriggio) gli agenti della squadra volante erano intervenuti nei pressi dell’incrocio tra via Osento e via Tavo perché poco prima qualcuno aveva dato fuoco a uno scooter Gilera GP 800, distruggendolo completamente. Le fiamme, che avevano anche lambito e danneggiato un’auto posteggiata nei pressi e la saracinesca di un circolo ricreativo, erano state spente dai vigili del fuoco.

Sul posto erano inoltre intervenuti la scientifica, per i rilievi tecnici, e gli investigatori della squadra mobile. Le indagini, grazie anche all’ausilio delle immagini acquisite dai sistemi di videosorveglianza della zona, hanno consentito di identificare e rintracciare nel giro di poche ore l’autore materiale dell’incendio, un 50enne pescarese. Il pm Papalia aveva disposto l’immediato interrogatorio dell'uomo, che aveva ammesso le proprie responsabilità in merito al danneggiamento della moto ma aveva anche svelato di aver agito su incarico di un 41enne nato a Napoli ma da tempo residente a Pescara.

Quest'ultimo aveva proposto al 50enne di incendiare lo scooter senza spiegargli il motivo, e lo aveva poi ricompensato con una dose di eroina. Per appiccare il rogo gli aveva fornito una bottiglietta di plastica piena di benzina con cui poi l'uomo aveva dato alle fiamme la moto, riportando peraltro, a causa della violenta vampata, una leggera bruciatura dei capelli. A quel punto l’autorità giudiziaria ha delegato gli agenti della mobile ad interrogare il 41enne, che ha ammesso senza troppe remore le sue colpe, sostenendo però di aver "pagato" questa "commissione" non con una dose di eroina ma con 25 euro, aggiungendo di aver ricevuto a sua volta mandato da un 39enne pescarese, che per 50 euro gli aveva chiesto di bruciare lo scooter, facendogli vedere anche il punto esatto in cui la moto era parcheggiata.

I riscontri offerti dalle immagini della videosorveglianza hanno confermato la veridicità di questo racconto. Il pm ha così chiesto al gip l’applicazione di misure specifiche a carico dei tre indagati, e il giudice Colantonio ha disposto per tutti la custodia cautelare in carcere, contestando il reato di concorso in incendio. Le indagini della polizia proseguono per far luce sul movente di questo gesto.

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