Un'auto avvolta dalle fiamme in piena notte a Scafa. È quella del comandante della stazione dei carabinieri di Scafa. La Mercedes parcheggiata ridotta a un cumulo di lamiere annerite, e in un primo momento molti hanno pensato a una sorta di avvertimento da parte di qualche delinquente.
Coincidenza vuole che più o meno alla stessa ora anche a Montesilvano andasse parzialmente distrutta la macchina di un militare dell'Arma, dovuta all'esplosione di un ordigno rudimentale.
L'ipotesi di un collegamento tra i due episodi è stata in breve tempo accantonata quando ci si è accorti che, nel caso della vettura del sottufficiale di Scafa, la causa è stata di natura accidentale. Le indagini effettuate propendono per un banale corto circuito. Scongiurata, dunque, qualsiasi forma di attentato.
