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Cronaca Centro / Via Michelangelo Forti

L'imprenditore De Melis: "Nel mio locale controlli ogni giorno e senza ragione, così è impossibile lavorare"

Il titolare dell'unico locale di via Michelangelo Forti, a poche centinaia di metri da piazza Muzii, parla di vera "vessazione" e ha deciso di rivolgersi ad un legale: "Non trovano mai irregolarità, ma per me è un danno: voglio solo lavorare"

“Così lavorare è impossibile, ma non ho intenzione di arrendermi”. Daniele De Melis, titolare dell'unico locale che si trova in via Michelangelo Forti, ha deciso di rivolgersi al suo avvocato per avere quelle risposte che non riesce ad avere sul perché, praticamente ogni sera, a fargli visita sono le forze dell'ordine. “Vengono a controllare ogni sera e sempre le stesse cose – lamenta -. In particolare è sull'impianto audio che continuano a chiedermi i documenti e a fare verifiche, ma irregolarità non ne hanno trovate”. Per Daniele tutto dipenderebbe dalle segnalazioni dei residenti della via che è poco distante dalla tanto contestata piazza Muzii su cui tra orari di chiusura e di somministrazione, non si arrestano le polemiche. Daniele il suo locale lo ha aperto l'8 dicembre e da allora, racconta a IlPescara, i controlli non si sono mai fermati. E' vero che, ammette, la prima sera, quella dell'inaugurazione due multe gli sono state elevate per un totale di 1.700 euro. Settecento euro per non aver esposto i cartelli di sicurezza, da quelli sulle misure anti-covid da adottare, sugli orari e così via. Le altre mille euro sono state elevate proprio per la musica troppo alta, “ma nessuno – afferma – ha fatto un controllo sui decibel”. Ragion per cui l'ha contestata.

Ma se quella, se mai confermata la violazione, pagherà, è su tutto quello che è successo dopo che si sente "preso di mira". Da quel momento i controlli, ribadisce, sono quotidiani: i documenti controllati sempre gli stessi e sempre lo stesso anche l'impianto per la musica e di multe, ribadisce, non ne sono più arrivate . “Avere persone in divisa che arrivano ogni volta che stai facendo servizio ai tavoli non fa di certo bene all'attività – dichiara Daniele -. I clienti sono presenti e assistono a quanto avviene praticamente ogni giorno e, in più, sono costretto a fermarmi per tirare fuori sempre le stesse carte. Non capisco questa vessazione”. Di qui la decisione di esporsi pubblicamente e di rivolgersi ad un avvocato per capire se dietro le tante visite delle forze dell'ordine vi siano, come immagina, le segnalazioni dei residenti. “Sto rispettando tutte le regole – conclude Daniele che il mestiere lo fa da sempre -, amo la mia città e con il mio socio abbiamo deciso di investire su un progetto che continua a crescere, creare posti di lavoro e creare un nuovo punto di aggregazione in città. Io voglio solo poter lavorare in pace”.

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