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Cronaca Montesilvano

Impianti di recupero rifiuti inerti, nel Pescarese 5 su 7 irregolari: nei guai i titolari

Questo il bilancio di alcuni controlli eseguiti nei gironi scorsi dai carabinieri del Nucleo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale-Nipaaf di Pescara

Cinque impianti di recupero di rifiuti inerti e da demolizione su sette sono risultati irregolari nel Pescarese.
Questo il bilancio di alcuni controlli eseguiti nei gironi scorsi dai carabinieri del Nucleo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale-Nipaaf di Pescara

I militari hanno effettuato una serie di verifiche in adempimento alla direttiva impartita dal Gruppo Ambiente della locale Procura della Repubblica.

In particolare, allo scopo di verificare la corretta gestione di tali rifiuti, gli accertamenti, per ora limitati agli anni 2017 e 2018, hanno riguardato il rispetto delle autorizzazioni regionali sulle quantità di rifiuti delle diverse tipologie (Codice Europeo dei Rifiuti – Cer) che ogni ditta può recuperare e il loro inserimento nel proprio Modello Unico di Dichiarazione – Mud annuale. Sotto osservazion sono passate 7 imprese che operano nel recupero degli inerti, iscritte all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, dislocate tra Montesilvano, Collecorvino, Elice e Cappelle sul Tavo.

All'esito dei controlli 5 sono risultate irregolari e i relativi rappresentanti legali sono stati deferiti alla competente Autorità Giudiziaria per la non corretta gestione dei rifiuti speciali da demolizione in quanto, violando le prescrizioni delle autorizzazioni ambientali a loro rilasciate, hanno sottoposto a operazioni di recupero quantitativi di rifiuti che superavano il limite annuale autorizzato dall’Autorità amministrativa.Infatti, per le diverse tipologie di rifiuti in alcuni casi si è passati da un recupero autorizzato di 3mila tonnellate a un recupero effettivo di 11mila tonnellate, sforando di oltre 2 volte e mezzo il limite consentito alla ditta, per un totale di circa 52.700 tonnellate di rifiuti da demolizioni smaltiti irregolarmente dalle imprese controllate.

Per tali sforamenti i titolari delle ditte interessate, in base alla legge sui delitti ambientali del 2015, dovranno pagare, a seguito della notifica dei previsti verbali di contravvenzione a condotta esaurita, 3.250 euro ciascuno, anche per non incorrere nel successivo procedimento penale.

«Le stesse irregolarità», afferma il comandante del gruppo carabinieri forestale di Pescara, «verranno comunicate anche al Settore Rifiuti della Regione Abruzzo, per l’eventuale adozione di ulteriori provvedimenti amministrativi. Inoltre, non è escluso che i controlli continuino anche per l’anno in corso, vista la dimensione che sta assumendo il recupero dei materiali inerti provenienti dalle demolizioni edilizie».

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