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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Immigrazione clandestina a Pescara: 26 arresti

Un'organizzazione capillare, composta dai capi che, tramite intermediari, contattavano imprenditori compiacenti che firmavano falsi contratti di lavoro per far arrivare in Italia indiani, pakistani e bengalesi

Numeri importanti quelli dell'operazione Kebab condotta dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pescara, riguardante un'organizzazione internazionale dedita all'ingresso di cittadini indiani, bengalesi e pakistani in Italia, tramite falsi contratti di lavoro necessari per arrivare nel nostro Paese.

Oltre 500 persone sono state fatte entrare nel nostro territorio con il sistema criminale scoperto dai militari pescaresi, che hanno avviato l'indagine grazie agli sviluppi di un'altra operazione, messa a segno un anno e mezzo fa, in cui risulta indagato uno degli arrestati dell'operazione odierna.

Sessantaquattro le persone indagate, fra cui noti professionisti pescaresi, stranieri (i capi e gli intermediari dell'organizzazione), e piccoli imprenditori locali. Quindici gli italiani arrestati, dieci i pakistani ed un albanese.

Un giro d'affari impressionante quello accertato nei due anni d'indagine: oltre 6 milioni di euro incassati dall'organizzazione che chiedeva dai 10 ai 12 mila euro agli immigrati che intendevano arrivare in Italia, spesso consapevoli che qui non avrebbero poi svolto alcun lavoro. Contratti fittizi che servivano solamente per permettere loro di arrivare in Europa, restando in Italia oppure raggiungendo parenti e amici in altri Paesi dell'Ue.

Al vertice del sodalizio due pakistani, residenti in Lombardia (Bergamo) ed Emilia Romagna. I due utilizzavano degli intermediari che vivevano in Italia, anch'essi stranieri, che nel pescarese si occupavano di reclutare imprenditori compiacenti che accettavano di redigere i contratti, grazie a consulenti del lavoro e commercialisti corrotti, dietro compenso.

Agli imprenditori spettavano 3000 euro per ogni lavoratore fatto entrare in Italia, agli intermediari dai 150 ai 1500 euro. Stesso compenso per i consulenti e commercialisti. Il "pacchetto" illecito non comprendeva, per gli stranieri interessati, il viaggio.

 

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