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Cronaca

Guido Conti, la Procura conferma ai famigliari: "Non sarebbe stato indagato su Rigopiano"

"Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione": l'ex generale suicida non aveva colpe sulla tragedia del 18 gennaio. Ascoltati, intanto, cinque dirigenti della Total, l'azienda presso la quale l'uomo aveva lavorato per un paio di settimane dal 1° novembre

L'ex generale dei carabinieri forestali Guido Conti non era e non sarebbe mai stato indagato per le vicende dell'hotel Rigopiano. Lo ha ufficialmente confermato la Procura di Pescara ai famigliari. "Non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazione" alla data del 22 novembre 2017.

La risposta è all'istanza dell'avvocato Alessandro Margiotta per conto dei parenti dell'uomo, che dunque non aveva colpe sulla tragedia del 18 gennaio. Questo nel giorno in cui le indagini si sono arricchite con quanto dichiarato da cinque dirigenti della Total, l'azienda presso la quale Conti aveva lavorato per un paio di settimane dal 1° novembre e che ieri sono stati ascoltati dagli investigatori.

L'inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Sulmona per istigazione al suicidio prosegue, e ora anche la Procura di Pescara potrebbe aprire un fascicolo simile.

Acquisita la telefonata anonima al quotidiano on line PrimaDaNoi.it

Gli inquirenti hanno acquisito la telefonata anonima ricevuta da un quotidiano locale online abruzzese, PrimaDaNoi.it: qualcuno ha lasciato un messaggio nella segreteria telefonica del giornale poco prima delle ore 15 di venerdì scorso. A quell'ora presumibilmente il generale era ancora vivo, visto che una prima ricognizione cadaverica avrebbe individuato l'ora della morte di Conti tra le ore 16 e le ore 17.

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